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Verso il Congresso nazionale dell'8 dicembreil futuro

RomaO Forza Italia o Pdl, un solo partito. Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, non ha dubbi. «Il consiglio nazionale dell'8 dicembre può decidere che il Pdl diventi Forza Italia, secondo la proposta dell'Ufficio di presidenza o potrebbe non deciderlo - puntualizza Gasparri - Ma una cosa è certa. Non potranno esistere contemporaneamente Forza Italia e Pdl». Altrimenti, avverte, si finirebbe in un insanabile conflitto politico e legale senza vincitori come nella «Guerra dei Roses». In tanti credono in questa rinascita. Come fosse la prima volta, convinti che alla fine anche i più recalcitranti si arrenderanno e torneranno insieme sotto lo stesso simbolo. Quello di Forza Italia. Non vogliono più sentir parlare di falchi e di colombe perché non ci stanno a fare la parte dei “cattivi”. Almeno non da soli. «Ci sono stati certamente estremisti tra le fila dei cosiddetti “falchi” ma gli estremisti non sono mancati neanche all'interno di quell'area detta dei “governativi”», attacca il senatore Nitto Francesco Palma. Il coordinatore partecipa all'assemblea provinciale napoletana insieme a Stefano Caldoro. La sostanza è che la Campania è con Silvio Berlusconi e appoggia le decisioni prese durante l'Ufficio di presidenza. Nitto Palma si chiede «perché dinanzi alla richiesta di un confronto ci è stato risposto che sarebbe stato divisivo giungere ad una conta» e ricorda che ad esempio sui temi etici non è obbligatorio «uniformarsi obbligatoriamente a quel pensiero unico che in passato ha portato taluno a dichiarare “Eluana non è morta, Eluana è stata uccisa”». Evidente l'allusione al ministro della Riforme, Gaetano Quagliariello. Come a dire che chi ha pronunciato una simile frase poi non può pretendere di vestire i panni del moderato. Il senatore promette di lavorare «per l'unità del partito» in vista dell'8 dicembre, quando si dovrebbe tenere il Consiglio nazionale di Forza Italia e soprattutto per «evitare l'estromissione politica del presidente Berlusconi». Pure Giancarlo Galan invita Angelino Alfano a rassegnarsi. «Tutti dicono di voler tenere unito il Pdl, facciano in modo che lo resti - dica Galan - Dovranno abituarsi a chiamarlo di nuovo Forza Italia. Alfano se non è d'accordo se ne farà una ragione». Ancora più duro il commento di Alessandra Mussolini che definisce quello di Alfano «un grave ammutinamento». «Per un paese “ammalato” come è in questo momento l'Italia l'unica medicina è Berlusconi», per Daniela Santanchè. «Gli elettori liberali di centrodestra hanno una certezza: una forza orgogliosa è tornata più motivata che mai a difendere i valori della giustizia giusta, della libertà di impresa della competitività, dello sviluppo della riscrescita - rivendica la Santanchè - Berlusconi leader di Forza Italia è l'unico antidoto allo sconfittismo depressivo di una sinistra che ad ogni male sembra conoscere un solo rimedio: le tasse». La rinascita di Forza Italia è un'ottima notizia per Daniele Capezzone perchè può essere «la casa» di chi crede nel presidenzialismo, nel bipolarismo e vuole la riforma della giustizia. E intanto Gianfranco Micicchè ha già messo da parte il Grande Sud per dedicarsi a Forza Italia.

«Sto girando per la Sicilia orientale con l'entusiasmo della prima ora», assicura.

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