Milano - Onorevole Gabriele Albertini, la sua lista si chiamerà «Lombardia civica».
«Anche quando mi chiesero di candidarmi a sindaco di Milano come indipendente nelle file di Forza Italia, non ero iscritto ad alcun partito».
Ora le candidature civiche sono molto di moda.
«Anche la sinistra punta su un esterno come Umberto Ambrosoli, ma c'è differenza».
Quale differenza?
«Ambrosoli sarà costretto a conciliare il civismo della sua lista con l'appartenenza alla coalizione a cui accetta di sottostare con modalità gesuitiche».
Ha fatto la scuola dai gesuiti.
«Lo dico nel senso che Ambrosoli sarà costretto all'uso del sofisma colto».
Perché ha costretto il Pd a cambiare le regole delle primarie per farlo vincere?
«Se sono primarie devi far parte della coalizione, altrimenti sono secondarie anticipate. Aristotele dice che chi contraddice il principio di non contraddizione è come un tronco. Lo dico senza offesa per Ambrosoli che stimo e apprezzo».
Anche lei non vuol partecipare alle primarie del centrodestra.
«Non posso partecipare perché la mia lista non nasce dai partiti, ma dai movimenti e dalla società civile».
Cosa significa?
«Che l'80 per cento dei candidati verranno da Italia futura di Montezemolo e Fermare il declino di Oscar Giannino. Il 20 da bravi amministratori locali. Magari non del centrodestra».
Requisiti per entrare?
«Capacità e onestà».
Così vince la sinistra.
«Io accetto l'appoggio di tutti i partiti».
E se il Pdl appoggiasse la Lega e Roberto Maroni?
«Mi sembrerebbe singolare che il Pdl non utilizzasse una sua risorsa, ma l'uomo scelto da un altro partito. E poi Berlusconi ha detto che la guida della Regione Lombardia non può essere affidata a un leghista».
Lei ha preso le distanze.
«Sono stato un indipendente, ma nessuno può dire che sia stato sleale con il Pdl».
Non ha versato le quote.
«Obiezione fiscale. Sono andato al parlamento europeo guadagnandomi tutte le preferenze con una campagna elettorale molto dispendiosa. Deputati e senatori nominati e non eletti non hanno sborsato nemmeno un euro. Paghino loro».
Perché si candida da solo?
«Berlusconi davanti a noi parlamentari ha detto che degli elettori del Pdl il 36 per cento ci votava ancora, il 54 si asteneva e il 10 andava con Grillo».
E allora?
«Gli stessi erano disposti a rivotare Pdl se con candidati credibili e linea politica coerente. Noi vogliamo essere una risposta alla non politica».
Con lei ci sarà il magistrato Stefano D'Ambruoso?
«Potrebbe essere l'assessore alla Legalità e avere deleghe sul settore sanitario».
In Lombardia con la sanità ci sono grossi problemi.
«La sanità lombarda è un modello di efficienza. Avanza 768 milioni di euro dalle altre regioni per i pazienti che vengono qui a curarsi. E l'amministrazione Obama l'ha studiata come modello quando per la prima volta gli Usa hanno adottato un servizio sanitario pubblico».
E i guai con la giustizia?
«Per ora sono accuse, opacità da spiegare. E nel caso comportamenti da correggere».
Qualche idea?
«San Raffaele e Maugeri sono fondazioni e lì per legge sono possibili anomalie. Servono gli stessi criteri di trasparenza delle società quotate in Borsa».
L'accuseranno di essere il proseguimento dell'esperienza Formigoni.
«La Lombardia costa 21 euro per abitante contro i 109 di media delle altre Regioni, ci sono 3mila dipendenti contro i 30mila della Sicilia. La Lombardia è l'unica regione ad avere i bilanci della sanità in attivo. Io questo lo chiamo buon governo».
I punti del programma?
«Efficienza e imprenditorialità, eticità nella scelta delle persone. E riprendere la Lega buona del professor Gianfranco Miglio che voleva la macro regione del Nord per poter competere con i colossi europei».
Perché allora rifiuta l'alleanza con la Lega? Siete simili.
«All'origine siamo tutti liberisti. Ma poi la Lega degenera nello statalismo regionale, anziché nel federalismo liberale. E poi quell'antieuropeismo».
Non le piace?
«Vedo la Grecia fuori dall'Europa, non certo la Lombardia».
Senza alleanza con la Lega, rischiate di perdere tutti.
«I sondaggi dicono che con la mia candidatura si può vincere anche senza la Lega».
E
Silvio Berlusconi?«Ho visto Fedele Confalonieri, mi sono arrivati segnali incoraggianti».
Incontrerà Berlusconi?
«È l'imperatore che convoca il legionario, non certo il legionario che chiede di poter vedere l'imperatore».
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