VINCOLI PARENTALI In caso di morte dei genitori, scatta l'affidamento ai nonni

RomaScompare dal Codice civile la distinzione tra figli naturali e figli legittimi. Da oggi i figli sono figli e basta. Almeno per la legge. Anzi, si dovrà spulciare tutto il Codice ed emendare da ogni articolo, comma o codicillo, l'eventuale distinzione. E questo risultato è dovuto al voto (largo e bipartisan) che ieri, alla Camera dei deputati, ha approvato il disegno di legge per eguagliare i diritti dei figli naturali a quelli di coloro che sono nati all'interno del matrimonio. La nuova norma sui figli naturali è composta da sei articoli e modifica il Codice civile con l'obiettivo di eliminare le distinzioni tra status di figlio legittimo e status di figlio naturale.
Il riconoscimento non si limita poi a produrre effetti per il genitore che effettua il riconoscimento, ma estende la propria efficacia anche sui parenti del genitore stesso. L'articolo 250 del Codice civile viene quindi modificato permettendo al figlio nato fuori dal matrimonio di essere riconosciuto dalla madre e dal padre, anche se già uniti in matrimonio con un'altra persona all'epoca del concepimento. Il riconoscimento può avvenire sia congiuntamente che separatamente.
Si abbassa, inoltre, da 16 a 14 anni l'età a partire dalla quale il riconoscimento del figlio naturale non produce effetto senza il suo assenso e l'età al di sotto della quale il riconoscimento non può avere effetto senza il consenso dell'altro genitore che abbia già effettuato il riconoscimento. Si introduce poi una più compiuta disciplina processuale per i casi di rifiuto del consenso al riconoscimento da parte del genitore e si tempera il divieto di riconoscimento da parte dei genitori con meno di sedici anni di età con la possibilità che il giudice li autorizzi, valutate le circostanze e avuto riguardo all'interesse del figlio.
Il testo è passato malgrado la contrarietà dell'Udc condivisa anche da diversi deputati del Pdl, sull'articolo che estende la possibilità del riconoscimento anche ai figli nati da un incesto, di cui i centristi avevano chiesto, senza risultato, lo stralcio. L'articolo in questione, inserito nell'ultima lettura al Senato, è rimasta anche per evitare di far tornare il testo a Palazzo Madama con il rischio di non far approvare il ddl prima della fine della legislatura. La tesi dei deputati dell'Udc, che hanno visto bocciare a scrutinio segreto il loro emendamento, era che non si può dare piena facoltà di riconoscimento del figlio nato da incesto se a chiederlo è il genitore «stupratore», sarebbe un riconoscimento indiretto dello stupro. «Si sdogana l'incesto» tuona Paola Binetti. Ma alla fine è prevalsa la tesi opposta, difesa dalla relatrice Alessandra Mussolini: «Come si può impedire a una madre stuprata di riconoscere il proprio figlio?». Il nuovo articolo 251 del Codice civile prevede ora la possibilità del riconoscimento dei figli incestuosi, previa autorizzazione del giudice, avuto riguardo all'interesse del figlio.


Ma quanti sono i figli naturali in Italia? Secondo l'ultimo dato Istat disponibile, sono circa 134 mila i nati da genitori non coniugati, pari al 38% delle nascite in Italia. L'incidenza del fenomeno - avverte l'istituto - è triplicata rispetto al '95, quando soltanto l'8,1% delle nascite avveniva al di fuori del matrimonio.

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