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"Violenti figli di papà", "Centro culturale? Balle". Tajani e Zangrillo contro Askatasuna

Duri attacchi da parte di esponenti del governo contro il centro sociale sgomberato. Augusta Montaruli, deputata torinese di FdI: "Lo Stato sotto la guida di Giorgia Meloni è più forte di chi lancia razzi e scende in piazza armato"

"Violenti figli di papà", "Centro culturale? Balle". Tajani e Zangrillo contro Askatasuna
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Manca poco meno di mezz'ora alla partenza dell'annunciato - e non autorizzato - corteo a Torino degli antagonisti e dei centri sociali per Askatasuna, sgomberato l'altro ieri dalla polizia. Dure parole contro le frange estremiste, che causano danni e disordini nelle piazze, sono arrivate da vari esponenti del governo.

"La violenza va contro i cittadini. Manifestare è un diritto, ma distruggere automobili o picchiare poliziotti, carabinieri e finanzieri che fanno il loro dovere non va bene. Tanti di questi sono figli di papà che se la prendono con i figli del popolo", ha dichiarato il vicepremier Antonio Tajani. "La legge deve essere sempre rispettata e lo Stato ha il dovere di farla rispettare. Il ministro Piantedosi lo ha fatto. Se poi i violenti vogliono continuare a fare i violenti non possono pensare che lo Stato, il governo, rimanga immobile". Il ministro degli Esteri ha anche sottolineato che manifestare "è un diritto e chiunque può manifestare", ma che l'importante è che non vi sia violenza "che non ci siano nemmeno messaggi violenti. Non basta non essere violenti nel senso di non distruggere negozi o aggredire le forze dell'ordine: anche i messaggi violenti sono inaccettabili. Si possono esprimere le idee anche senza offendere e insultare nessuno".

Per Paolo Zangrillo, titolare della Pubblica amministrazione, lo sgombero di Askatasuna "è stata una bella di notizia per Torino ma anche per l'Italia". Il ministro, oggi nel capoluogo piemontese per prendere parte a un evento all'ospedale infantile Regina Margherita. ha osservato che, nel tempo, il centro sociale "è diventato il riferimento dell'antagonismo non solo a livello territoriale, ma anche a livello nazionale. E tutti i racconti che ho sentito in questi giorni su un centro culturale dove si faceva inclusione e si faceva cultura sono delle balle. Era un centro dell'eversione".

Montaruli (FdI): "Con il governo Meloni lo Stato è più forte di chi lancia razzi"

Sull'argomento è intervenuta anche Augusta Montaruli, deputato torinese di Fratelli d'Italia e vicecapogruppo del partito alla Camera. "Lo Stato sotto la guida di Giorgia Meloni è più forte di chi lancia razzi e scende in piazza armato ed è sicuramente più serio di chi sfila al loro fianco anche ricoprendo ruoli istituzionali. Le responsabilità politiche delle violenze di oggi hanno nomi e cognomi ravvisabili nel sindaco Lo Russo, che oggi ha provato senza successo a ritrattare la sua posizione, in tutti quei partiti della politica e anche in quei cittadini che sono scesi in piazza nello stesso corteo degli incappucciati che hanno lanciato bombe carta e bastoni. Che poi ci siano degli assessori nella stessa piazza di chi vuole ricattare la città con la violenza è semplicemente indecente e la reazione più forte a tutto questo sarà l’indignazione di chi in quella piazza non c’è", ha detto.

"C’è invece tristemente chi continua a coccolare irresponsabilmente eversivi che aggrediscono le forze dell’ordine e non perdono occasione di minacciare gli avversari, primo tra tutti il nostro assessore Maurizio Marrone, che non si è mai fatto intimorire dai facinorosi. A lui la nostra solidarietà e il nostro ringraziamento per essersi battuto fino in fondo contro la scelta scellerata del comune di Torino.

Solo con il Governo Meloni e il ministro Piantedosi finalmente lo Stato torna ad essere dalla parte giusta, quella degli uomini in divisa che presidiano e difendono il nostro territorio - dai cantieri alla Stampa a tutti i luoghi di confronto - dalla violenza, a differenza di chi va a braccetto dei violenti stessi mettendosi apertamente contro lo Stato e le Istituzioni", ha concluso.

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