"Violenza contro la Flotilla". E la Puglia di Emiliano denuncia il governo israeliano

La mossa del governatore uscente a meno di due mesi dalle elezioni regionali: "Reati gravissimi che ledono i valori e i principi fondamentali dello Statuto della Regione”

"Violenza contro la Flotilla". E la Puglia di Emiliano denuncia il governo israeliano
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Michele Emiliano contro Netanyahu. La Regione Puglia ha presentato un atto di denuncia nei confronti del governo israeliano in merito al trattamento riservato ai cittadini italiani coinvolti nella missione Global Sumud Flotilla. Il documento riguarda il presunto sequestro e l’arresto dei partecipanti italiani alla spedizione che si proponeva di rompere il blocco di Tel Aviv e raggiungere la Striscia di Gaza via mare.

La vicenda presto finirà all’attenzione della Procura di Roma, che ha ricevuto vari esposti da parte di attivisti coinvolti nella missione. Le segnalazioni trasmesse a piazzale Clodio ipotizzano reati come sequestro di persona, tortura e tentato omicidio. Tra gli elementi evidenziati nelle denunce, anche richieste di chiarimenti sul ruolo della Marina militare italiana durante l’operazione. Emiliano ha definito le azioni delle autorità israeliane come “criminali” e ha parlato apertamente di “atti di violenza a bordo delle imbarcazioni italiane in danno di cittadini inermi”, aggiungendo che questi sarebbero stati “arbitrariamente sequestrati e condotti in carceri israeliane”.

Secondo i testi depositati, gli autori degli esposti sostengono che l’intervento della Marina israeliana sia avvenuto in acque internazionali e che non vi fosse alcuna base giuridica per l’intercettazione delle imbarcazioni. Viene inoltre affermato che “Israele non ha alcuna giurisdizione o autorità legale sulle acque internazionali in cui navigava l'imbarcazione”, mentre la missione della Flotilla sarebbe stata “perfettamente conforme al diritto internazionale e non ha violato alcuna norma”. Gli esposti rimarcano che “l'attacco e il sequestro delle navi costituiscono una grave violazione del diritto internazionale umanitario, che vieta in maniera assoluta l'uso della forza sproporzionata contro imbarcazioni civili che trasportano beni indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile”.

Un passaggio degli atti presentati fa riferimento anche alla presenza di una nave militare italiana. Il 24 settembre, il ministero della Difesa guidato da Crosetto ha ordinato a una nave di fornire “supporto e soccorso ai natanti italiani". Tuttavia, si riporta che "nella serata del 30 settembre la nave militare ha lasciato il convoglio”, che ha quindi proseguito la navigazione senza protezione. Secondo i firmatari delle denunce, “lasciando il convoglio, la nave ha (deve presumersi – si legge – su ordine superiore) obliterato al proprio obbligo di garanzia e riconosciuto legittimità al blocco imposto dalle autorità di Israele sulle acque di Gaza”.

Gli sviluppi giudiziari dipenderanno anche da una preliminare valutazione da parte della magistratura sulle questioni di competenza

giurisdizionale e sulla normativa applicabile, in particolare in materia di navigazione in acque internazionali. Gli attivisti italiani presenti a bordo delle imbarcazioni potrebbero essere convocati come persone informate sui fatti.

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