Una questione di feeling ma anche di sfide: Ermenegildo Zegna, colosso dell'abbigliamento maschile di lusso che tocca quasi il miliardo di euro di fatturato e dà lavoro a oltre settemila dipendenti, ha presentato ieri a Milano una piattaforma d'interventi nell'ambito dell'arte contemporanea. Si chiama ZegnArt, è un progetto molto ambizioso diviso in tre macroaree: Public, Art in Global Stores e Special Projects. «La nostra famiglia è sempre stata convinta che la cultura e la bellezza salveranno il mondo. Mio nonno Ermenegildo che aveva come mantra la qualità, ha portato il senso artistico e la passione per il bello in una realtà austera com'è quella di Trivero, dove è nata l'azienda» spiegava Anna Zegna, direttore immagine e presidente della Fondazione Zegna nata per mantenere vivi i valori del fondatore. La nascita di questo grande progetto non è che un'altra tappa di quel dialogo costante che Zegna ha sempre coltivato creando un perfetto rapporto tra impresa, cultura e arti visive, linguaggio intimamente connesso con la moda. Un sottile fil rouge collega perciò il nuovo progetto alla tradizione di famiglia con l'obiettivo di connettere mondi diversi e costruire il futuro. «L'arte è un pezzo dell'interiorizzazione delle competenze aziendali» ha precisato Severino Salvemini, professore di Organizzazione aziendale della Bocconi che ha tracciato con Anna Zegna gli obiettivi. Per la sezione Public, che mira a creare un rapporto fra culture, si prevede di realizzare in loco di un'opera d'arte pubblica commissionata a un artista del Paese ospite e il finanziamento di una residenza offerta a un giovane artista del Paese ospitante invitato a trascorrere un periodo di studio in Italia. Si parte con l'India, in particolare con il Bhau Daji Lad Museum di Mumbai, diretto da Tasneem Mehta. Si tratta del più antico museo della città le cui collezioni documentano le arti applicate e la vita quotidiana della Mumbai del XIX secolo. Sotto la guida della sua direttrice, il museo ha aperto le porte all'arte contemporanea con un programma che coinvolge molti artisti indiani. Poi toccherà a Turchia e Brasile. Per la sezione Special Projects, si parte con l'Italia e con il Maxxi di Roma, il museo nazionale delle Arti del XXI secolo.
Una speciale installazione commissionata a Lucy e Jorge Orta verrà esposta al pubblico dal 22 marzo al 23 settembre e poi donata dal gruppo Zegna al museo come pezzo della sua collezione permanente. Curatrice di questa opera dal titolo «Fabulae Romane» realizzata con il supporto del Centre for Sustainable Fashion e il London College of Fashion, è Maria Luisa Frisa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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