Scafati (Salerno)Pasqua di dolore per una giovane famiglia salernitana. Una donna di 23 anni, incinta allottavo mese di due gemelli, è morta dopo il ricovero per un ascesso a una gamba: a nulla sono serviti i tentativi dei medici di far venire alla luce i bambini che la madre portava in grembo. Ora lospedale «Mauro Scarlato» di Scafati (Salerno) è nella bufera. Lindagine della Procura di Nocera Inferiore per fare chiarezza sulla morte della giovane madre ha avuto un primo sviluppo immediato: i carabinieri hanno consegnato ieri mattina una informazione di garanzia a sei medici dellospedale «Scarlato» e un settimo provvedimento a un altro professionista, con lipotesi di accusa di omicidio colposo.
La giovane madre era stata colpita nei giorni precedenti alla Pasqua da un ascesso alla gamba destra, allaltezza della zona inguinale. Il medico le aveva assegnato una terapia ma, il giorno di Pasqua la ventitreenne era stata colta da malore. Il ginecologo della donna le aveva consigliato il ricovero in ospedale. Da Angri dove la giovane viveva con il marito, si era recata a Scafati. I medici sono intervenuti chirurgicamente, rimuovendo lascesso. Il problema sembrava superato ma, nella notte di Pasqua la giovane mamma è stata colpita da una grave crisi respiratoria. Le sue condizioni sono apparse gravi, tanto che i medici hanno cercato di salvare almeno i bimbi che la donna portava in grembo ma, era ormai troppo tardi. Allalba sono morti tutti e tre.
I carabinieri di Nocera Inferiore hanno sequestrato come primo atto la cartella clinica della ventitreenne. Le tre salme verranno sottoposte giovedì prossimo ad autopsia. In caserma sono stati condotti una decina di infermieri per essere interrogati in qualità di persone informate dei fatti. Anche la Direzione Sanitaria dello Scarlato ha avviato un'inchiesta interna per accertaree cause ed eventuali responsabilità.
Ma, dalla Commissione parlamentare sugli errori sanitari emergono altri particolari inquietanti sullo Scarlato. La Commissione, infatti, aveva gia fatto richiesta della documentazione relativa ai casi di altre due donne morte nei mesi scorsi in quello stesso ospedale.
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