Gianandrea Zagato
da Milano
La scuola araba di via Ventura è illegale. No, non è unopinione ma una valutazione «oggettiva» sostenuta dallordinanza prefettizia che ordina «la chiusura della scuola perché sprovvista delle necessarie autorizzazioni» oltreché «dei requisiti di sicurezza indispensabili per garantire lincolumità degli allievi, anche in tenerissima età, e degli insegnanti».
Provvedimento adottato dal prefetto Gian Valerio Lombardi che «ai sensi dellarticolo 366 del decreto legislativo 16 aprile 1994» impedisce «la ripresa delle lezioni» sine-die ovvero «fino a quando il ministro dellIstruzione pubblica non concede lautorizzazione speciale prevista per le scuole straniere in Italia».
Parole chiare e inequivocabili anche quelle che seguono: «Sapevano di non avere quellautorizzazione per quella scuola ma lhanno aperta lo stesso ed io, con una valutazione obiettiva, ne ho disposto la chiusura. Dopo il mio provvedimento non possono riaprire senza quellautorizzazione. Altrimenti? Ho incaricato lamministrazione comunale di Milano di vigilare».
Ma al civico 4 di via Ventura, dove lassociazione «Insieme» ha affittato dalle Acli lo stabile trasformato in scuola, non cè alcuna volontà di rispettare lordinanza prefettizia: «Stamani presenteremo ricorso insieme al nostro legale, il presidente emerito della Corte costituzionale Valerio Onida». Che così commenta latto del prefetto Lombardi: «Mai visto tanto accanimento da parte della pubblica amministrazione in casi analoghi». E mentre il capogruppo alla Camera dellUdc, Luca Volontè, parla di «segnale concreto contro il tentativo di violare le norme di un falso rispetto del credo altrui e di una finta libertà religiosa», la Caritas Ambrosiana chiosa che «il principio è legittimo: le leggi vanno rispettate e nessuna realtà può avere dei privilegi rispetto alle altre».
Virgolettato sgradito in via Ventura, dove il direttore scolastico, Lidia Acerboni, non fa mistero di essere stata per due anni coordinatrice delle lezioni di italiano nella madrassa di via Quaranta e dove, Sandro Antoniazzi - ex portavoce del centrosinistra al Comune di Milano - garantisce che «tutto è in regola», che «il sindaco Letizia Moratti deve concedere anche lautorizzazione per i locali» e che, «altrimenti», è solo «una questione politica».
Ipotesi che da Palazzo Marino viene smentita con i numeri della «vera integrazione»: «Su circa tremila bambini provenienti da Paesi di religione islamica e regolarmente residenti in città, solo sessanta frequenta via Ventura» fa sapere il vicesindaco Riccardo De Corato. Come dire: «Gli altri duemilanovecento e rotti hanno scelto un percorso diverso, frequentando una scuola italiana e integrandosi con successo nel tessuto sociale milanese. Dato che dovrebbe far riflettere sulla natura del progetto di via Ventura, dal quale anche la comunità regolare egiziana ha preso le distanze».
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