I grandi azionisti di Intesa Sanpaolo troveranno un accordo sul direttore generale: lannuncio, quasi una promessa, è del presidente Giovanni Bazoli. «Sono fiducioso che si arriverà a una soluzione concordata», ha detto il banchiere, intervenendo per la prima volta sul problema della redistribuzione dei poteri al vertice di Intesa sollevato dalla Compagnia di Sanpaolo dopo luscita di Pietro Modiano. Le parole di Bazoli seguono di pochi giorni le rassicurazioni del numero uno della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti, sui buoni rapporti con Torino e il suo presidente Angelo Benessia. Ma Bazoli va oltre e rileva che, sul fronte della Banca dei Territori, di cui è responsabile il direttore generale Francesco Micheli, un grande gruppo come Intesa Sanpaolo ha ancora molto da fare. Abbastanza per pensare che qualcosa sullasse Milano-Torino si stia muovendo. Lobiettivo in Ca de Sass è giungere a un accordo entro lapprovazione del bilancio o, comunque, prima dellassemblea dei soci che in primavera rinnoverà i consigli. Magari con un «avvicendamento» alla Banca dei Territori che però lasci intatto il ruolo di Micheli. Benessia aveva suggerito di definire per statuto i poteri del direttore generale, oggi indicati dal consigliere delegato. La Compagnia, che è il primo socio di Intesa (10% del capitale), avrebbe anche fatto il nome di Luciano Nebbia, ora al vertice di Carifirenze.
Ma la stessa Torino appare divisa.
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