Roma

«Intorno a Veltroni troppi signor sì»

Parlano di «strapotere dell’Ulivo» e di «spinte egemoniche da parte di quel partito». Ma anche «di comportamenti rivelatori di uno spirito che tende a cancellare le altre forze politiche». Ci sono tutti i capigruppo di Prc, Verdi, Pdci, Udeur, Lista civica, Sinistra Democratica, Rosa nel Pugno e Italia dei Valori alla contro-conferenza convocata ieri per sottolineare che «l’Ulivo si è attribuito i meriti di provvedimenti adottati grazie allo sforzo di tutta la maggioranza, durante l’approvazione dell'assestamento di Bilancio», come spiega Fabio Nobile del Pdci.
È la prima volta, nella storia del Campidoglio, che sulla manovra estiva si convocano due conferenze distinte, entrambe della maggioranza. Situazione che evidenzia, una volta di più, una spaccatura all’interno del centrosinistra. Non è ancora rottura, tutto viene rimandato a settembre, per capire «se si vuole ancora il sostegno di tutti», ripetono convinti. Perché loro, i partiti presenti, nella maggioranza vogliono rimanere, almeno per ora. Ma chiedono se l’Ulivo è interessato ad averli ancora come alleati. «Il banco di prova sarà il Dpef del 2008, in discussione in aula in autunno - spiega Roberto Giulioli, capogruppo dello Sd -. In quella sede porremo le questioni del decentramento, del lavoro, delle politiche del personale e della casa. Ma il punto di partenza è che deve essere riconosciuta a tutte le diverse anime della maggioranza pari dignità». «Il sindaco ci spieghi a settembre i motivi per i quali dovremmo rimanere in questa maggioranza», gli fa eco Gilberto Casciani, dell’Idv. Ecco, il sindaco. Non se la prendono con lui. Anzi. «Da Veltroni possiamo anche accettare forzature - dice Gianluca Quadrana della Rnp - perché gli riconosciamo autorevolezza. Ma quelle messe in campo dai colonnelli, ovvero la giunta, o dai tenenti, come il capogruppo dell’Ulivo Pino Battaglia o Massimiliano Valeriani o Eugenio Patanè, sono inaccettabili». Ma che sia chiaro, nonostante l’autorevolezza «il sindaco farebbe comunque bene a circondarsi meno di yes-men che non gli permettono di capire che in questa città ci sono dei buchi neri», continua Quadrana.
Pronta la replica del capogruppo dell’Ulivo, Pino Battaglia, il cui gruppo non ha partecipato alla conferenza indetta in Campidoglio durante la quale l’assessore al bilancio, Marco Causi, ha illustrato l’assestamento approvato giovedì notte: «Non c’è nessuno strapotere e nessuna prevaricazione da parte dell’Ulivo. Vista l’assenza degli altri partiti abbiamo ritenuto opportuno non essere presenti alla conferenza». Ma le dichiarazioni degli altri consiglieri di maggioranza esterni all’Ulivo, non gettano certo acqua sul fuoco sulle polemiche in corso, che potrebbero incidere sui futuri rapporti nel centrosinistra in Campidoglio. Carlo Fayer, capogruppo della Lista Civica dice che «si è raggiunto un punto di non ritorno rispetto ai rapporti con il futuro Pd all’interno del Consiglio comunale». Nando Bonessio (Verdi), invece, pur sottolineando che «resta ferma la volontà di proseguire sul percorso di lealtà politica intrapreso», aggiunge che «l’uscita di alcuni colleghi, che si sono attribuiti meriti di tutta la maggioranza, ci ha scoraggiato rispetto all’auspicio di procedere su questo percorso». Causi minimizza: «Sono dichiarazioni da ricondurre al caldo agostano».

Non è affatto detto, però, che a settembre in Campidoglio l’aria sia più mite.

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