Film di donne e per donne, Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright - tratto dal romanzo di Jane Austen - interesserà anche gli uomini capaci d’osservare nella storia, oltre gli amori e gli amorazzi, la struttura di una società: quella inglese di oltre due secoli fa, insidiata dalle idee della rivoluzione francese, che avevano trovato dei cannoni e - peggio - una flotta.
Regole dettate dalla valuta, più che dai valori, si erano ormai consolidate: il compromesso fra aristocrazia e borghesia aveva lasciato privilegi alla prima, rispetto alla seconda, ma il gentiluomo era solo un superstite, se non entrava in affari.
La famiglia della piccola aristocrazia rurale al centro del film vive questo declino, fra un padre bonario e senile (Donald Sutherland) e una madre (Brenda Blethyn) bonaria e intrigante, con cinque figlie fra giovani e giovanissime da accasare. Gli intrighi nuziali migliori sono quelli che si formano spontaneamente, per contiguità. E la contiguità giunge con l’arrivo di Darcy (Matthew MacFayden), di ceppo più nobile e più cospicuo di quello delle ragazze. Che la madre decide dunque di «spingere», rimediando brutte figure a raffica.
Non siamo distanti dall’epoca e dal clima portati sullo schermo da Mira Nair con La fiera delle vanità (2004). Wright non ha però una Reese Witherspoon, ma solo una Keira Knightley, forse più attraente, certo meno incisiva.
Dunque Orgoglio e pregiudizio procede bene finché la vicenda resta corale e un attore interviene sull’altro. S’arena quando la Knightley s’avvicina a MacFayden, versione economica di Hugh Grant vent’anni fa. Ad accentuare il disagio s’aggiunge il doppiaggio: l’Inghilterra sarà anche il sud della Gran Bretagna, ma andrebbe evitato che l’inglese di ragazze campagnole, ma di buona famiglia, diventasse un italiano centro-meridionale, ridondante di doppie «b» e doppie «d». Certo, non c’è qui lo scempio di My Fair Lady, dove Audrey Hepburn nell’edizione doppiata non parlava più il cockney ma il pugliese.
ORGOGLIO E PREGIUDIZIO di Joe Wright (Gran Bretagna-Usa 2005), con Keira Knightley, Matthew MacFayden. 121 minuti
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