Invalidanti i disturbi addominali

L’endometriosi, che colpisce tre milioni di italiane, provoca aborti, sterilità, mestruazioni dolorose e perdite ematiche

Le malattie delle donne sono state al centro dell'attenzione al ventesimo Congresso europeo di ginecologia e ostetricia (Ebcog), tenutosi a Lisbona, per garantire una formazione uniforme della ginecologia e ostetricia a livello europeo. Un'occasione di confronto per oltre 5 mila professionisti della salute e benessere femminile. Diversi i temi discussi. Tra questi l'endometriosi: 14 milioni di donne colpite in Europa e tre milioni in Italia. Crampi addominali, mestruazioni dolorose, perdite ematiche, aborti spontanei ripetuti, dolore durante e dopo l'atto sessuale e sterilità, sono tra i sintomi più ricorrenti. Nel 20-25 per cento dei casi non dà sintomi. Per questo motivo a volte si scopre di soffrire di endometriosi solo quando si hanno problemi con la gravidanza (provoca l'infertilità nel 30-40 per cento dei casi). Malgrado manifestazioni altamente invalidanti, la malattia ancora oggi è sottovalutata e diagnosticata con ritardo. «In Italia, ma anche in tutta Europa, si attende in media un periodo di 5-8 anni, prima di riconoscerla - spiega Gianbenedetto Melis, direttore della clinica di ostetricia e ginecologia di Cagliari -. Un tempo lungo durante il quale le donne sono convinte di avere i dolori mestruali e basta, invece hanno l'endometriosi. E una volta accertata - prosegue Melis - non è detto che debba necessariamente essere trattata. E' una malattia benigna che andrebbe curata solo ed esclusivamente quando dimostra invasività. Una terapia efficace è la pillola anticoncezionale, in chi ovviamente non vuole la gravidanza, mentre la chirurgia ricostruttiva è la cura più idonea per le donne che hanno sterilità, quella parzialmente demolitiva è la più valida in caso di endometriosi profonda». Gli esperti al congresso di Lisbona hanno invitato anche a non abbassare la guardia in tema di sicurezza contraccettiva. Nel nostro Paese l'utilizzo di mezzi anticoncezionali fatica a decollare. In particolare, la pillola continua ad essere vittima di errate convinzioni. Il timore più frequente è quello di ingrassare. «Oggi invece, grazie alle ridotte dosi di estrogeni e all'uso di progestinici di nuova generazione, il rischio di aumentare di peso si è ridotto», afferma Melis.

«Si sono dimostrati - aggiunge - efficaci i progestinici di quarta generazione, come il drospirenone». Sempre in tema di prevenzione sessuale la Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), ha lanciato una nuova guida su sesso e contraccezione.

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