È finita a San Vittore la notte brava di Vincenzo Avagnano che dopo essersi strafatto di crack, ha cercato di violentare lamica invitato a cena. Per vincere la sua resistenza lha massacrata di botte poi lha inseguita in strada urlando «Ti ammazzo» fino a incrociare unauto dei carabinieri che, solo con grande difficoltà e dopo una violenta colluttazione, sono riusciti a bloccarlo.
Avagnano, 41 anni, è una vecchia conoscenza delle forze dellordine: noto spacciatore, ha precedenti anche per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Ha problemi alla spina dorsale, e per questo è stato dichiarato invalido all80 per cento, percependo una pensione di 250 euro. Da qualche tempo vive in via Valassina 42 in un alloggio dellAler occupato, manco a dirlo, abusivamente. Proprio qui, molto incautamente viste le caratteristiche del personaggio, laltra sera si è recata D. L. P., milanese di 31 anni, per una cenetta a due. Non sospettando che in seguito ci sarebbe stato anche il «dopo cena».
Luomo infatti «si fa» abbondantemente di crack, cioè fuma cristalli di cocaina, un tipo dassunzione che aumenta gli istinti violenti e disinibisce i principali centri di controllo del sistema nervoso. E difatti verso le 2 di notte, luomo inizia a fare pesanti avance alla sua ospite. La quale però lo respinge con grande decisione, anche perché a conoscenza di un particolare di non poco conto: Avagnano è sieropositivo. E lui va letteralmente fuori di testa. Inizia a picchiarla come un ossesso, minacciandola di morte: il pestaggio dura parecchi minuti. Fino a quando, in qualche modo, la vittima riesce a divincolarsi e fuggire in strada, tallonato dallenergumeno. E in via Ca Granda, la ragazza per poco non finisce sotto le ruote di una pattuglia dei carabinieri della stazione di Greco Milanese. I militari fanno appena in tempo a scendere che arriva lo spacciatore ormai completamente fuori di testa gridando «Tammazzo». Cercano di fermarlo, e lui si rivolta contro. Nonostante i problemi alla schiena, saranno necessari cinque uomini per bloccarlo.
E non è finita. Portato in caserma pura ammanettato comincia a picchiare la testa contro la porta blindata.
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