Paolo Marchi
nostro inviato a Firenze
Se la miglior difesa è partire allattacco, allora ci voleva proprio un attaccante, nel caso Pippo Inzaghi, per chiedere ai mass-media una sorta di tregua iridata che lasci fuori dal ritiro azzurro Moggi e tutto lo schifo in cui annaspa il pallone italiano. «Sia chiaro ha esordito il milanista che tutti noi i giornali li leggiamo, e che ci teniamo informati su quanto sta accadendo, parlandone pure tra di noi; e, come è giusto che chi ha sbagliato paghi, così è altrettanto giusto che noi si possa preparare il mondiale parlando con i giornalisti di calcio giocato. Noi vorremmo regalare agli italiani una gran bella soddisfazione, che poi sarebbe il modo migliore per contrastare tutto il resto. Non è facile, però nella vita si deve andare avanti, soprattutto nei brutti casi».
Ma è davvero ben difficile. A Coverciano, per dire solo la prima nuova, cè un commissario tecnico, Marcello Lippi, che a inizio raduno ottiene piena fiducia dal commissario straordinario Guido Rossi e che il venerdì, cioè ieri, apprende la notizia che suo figlio Davide è stato indagato dalla procura romana per associazione a delinquere finalizzata alla illecita concorrenza. Sarà anche un atto dovuto e atteso a livello di vicenda Gea, ma fa sempre un grosso effetto.
Ha detto Giancarlo Abete, capodelegazione per Germania 2006: «Quando si hanno figli si vivono momenti più o meno difficili e il ct ha anticorpi e una personalità tali che potrà superare il momento. E, anche se chi ha titolo per esprimersi nei fatti è il professor Rossi, posso dire che la sua posizione in azzurro non cambierà. È la conferma di quanto sapevamo: che gli inizi del ritiro sarebbero stati duri, una continua salita, anche perché non viviamo fuori dalla realtà».
Poi ci sono le bandiere dei club, che non spariscono certo perché uno con la nazionale cambia casacca. Per i tifosi della Fiorentina, ad esempio, Fabio Cannavaro non è tanto il capitano dellItalia, bensì il difensore della Juve; e allora ecco spiegata laccoglienza che gli hanno riservato ieri durante lallenamento, quel gridargli «pezzo di m...» che alcune ragazzine, una trentina le persone in tutto, hanno tentato di controbilanciare intonando la canzone «Sei bellissimo», cosa che peraltro in campo non aiuta a fare punti. Per la cronaca, i più applauditi sono risultati Totti e Inzaghi.
E poi è più facile dire aspettiamo le sentenze se giochi nellInter o nel Chievo, perché gli juventini si sentono come la vittima designata. Ieri ha parlato Gianluca Zambrotta che, da bianconero, ha detto chiaramente che «sarebbe ingiusto revocarci gli scudetti perché ce li siamo sudati giocando. A me personalmente farebbe male perderli, proprio come brucia sentirmi dare del ladro perché gioco nella Juve. Non ho mai rubato, eppure veniamo trattati come dei ladri».
E allora ecco che lappello di Inzaghi diventa unesortazione simbolica, anche perché qualche domanda verrà fatta pure a lui: «Né a Torino, né a Milan avevo mai avuto sentore di quello che leggo oggi. Gli arbitri sbagliavano, ma pensavo fossero errori umani, come quando noi sbagliamo una rete o una parata. Invece adesso i fatti dicono che la Juve è la società cattiva e il Milan quella buona. Ho letto le cose che riguardano noi rossoneri e non sono preoccupato, è laddetto allarbitro che si lamenta. Però aspettiamo, ogni giorno ne esce una nuova. Fischi? Insulti? Accuse di mafia? Noi giocatori cerchiamo di non sentire e di prepararci per poi giocare. Non vediamo lora che il Mondiale inizi, anche perché il resto ci frastorna e come milanista nemmeno mi interessa avere due titoli a tavolino.
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