Io, alieno invitato alla Festa

(...) degli eurodeputati Pd Andrea Cozzolino e la vicepresidente degli eurogiovani democratici Iusy Federica Mariotti.
Sono doppiamente felice perchè ho capito molto di più di quanto sapessi della Cina dal discorso del viceministro. Fra l’altro, sono un realista e capisco l’importanza del dialogo e dei rapporti commerciali con quel Paese, che è diventato il secondo mercato e il secondo produttore del mondo. Insomma, non mi reputo un talebano e comprendo la realpolitick. Soprattutto, credo che l’ospitalità sia sacra e non sarebbero state giustificate in alcun modo piazzate contro il povero Chen Jin.
Però, c’è un limite a tutto. E, quando ho sentito Federica Mariotti prendere sul serio l’uso della parola «armonia» da parte dell’esponente cinese, senza sapere che ha una valenza tipo quella che aveva l’aggettivo «democratico» nella Germania Est, non ce l’ho fatta e ho chiesto risposte sui diritti civili, sulle emissioni eccessive, sulla concorrenza falsata da minori vischiosità sindacali in Cina (anche se questo è un bene e non un male).
Il viceministro non l’ha presa benissimo e, gentilmente, mi ha detto di non essere d’accordo con me, per poi slanciarsi a parlare d’altro. Però, alla fine, anche alcuni giovani del Pd sono venuti a ringraziare: «Ci sarebbe piaciuto che le parole “diritti civili“ fossero pronunciate anche dai nostri rappresentanti».


Insomma, se ci fosse stato un solo dubbio sull’opportunità di accettare il cortesissimo invito di Rasetto, - che ringrazio nuovamente - la possibilità di dire quelle cose, me l’ha tolto. Per l’ennesima volta, l’assenza sarebbe stata un torto.

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