«Io, infangato, combatterò finché non avrò giustizia»

«Io, infangato,  combatterò finché non avrò giustizia»

«Ho fatto ricorso al Tar perché sono stato rimosso in una maniera illegittima». Così l’ex comandante generale della Guardia di finanza, Roberto Speciale, in un’intervista, ieri, a SkyTg24. «Nella mia vicenda - ha aggiunto riferendosi al discorso nell’aula di Palazzo Madama del ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa - sono state calpestate tutte le leggi, sono stato rimosso senza alcun motivo e sono stato ripagato dalla requisitoria nell’aula più alta del Parlamento, il Senato, dove sono stato gratuitamente infangato e disonorato. Questo io non lo posso permettere e combatterò fino alla fine, fino a quando non mi sarà resa giustizia». Quanto all’accusa mossagli da Padoa-Schioppa di avere creato un reparto separato nella Guardia di finanza, Speciale risponde così: «È completamente falso, basta leggere gli atti di quasi quattro anni di mio comando generale. Non c’è un atto o un provvedimento che non sia stato fatto secondo la legge e secondo le regole». Il generale, rimosso in seguito allo scontro con il viceministro dell’Economia Vincenzo Visco, ha poi aggiunto: «Dopo 46 anni di servizio, che è sempre stato la ragione della mia vita, se potrò continuare, oltre a un dovere, sarà un onore».


Il deposito al Tar del Lazio del ricorso del generale contro la revoca dal suo incarico, che chiama in causa presidenza del Consiglio dei ministri, Consiglio dei ministri, ministeri dell’Economia e della Difesa, è stato formalizzato ieri e affidato alla seconda sezione del tribunale, presieduta da Michele Perrelli. La discussione dovrebbe avvenire alla prima udienza utile, prevista dopo il periodo feriale, il 5 o 6 settembre prossimi.

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