Cosa pensa di questa sentenza?
«Mi lascia molto perplesso, siamo davanti a un grandissimo problema che non si può risolvere sull’onda dell’emozione né affrontando un caso personale. L’argomento vita tocca tutti».
Eluana però è in stato vegetativo da tanti anni.
«Quella ragazza è tenuta in vita col minino indispensabile. In quel letto c’è una vita di cui non sappiamo nulla. Il nostro dovere, dunque, è rispettarla e fare tutto cio che serve per la sua sopravvivenza».
Il papà dice che lei non avrebbe voluto ridursi in quello stato.
«Si cambia idea. Nessuno sa esattamente cosa prova Eluana, possiamo ascoltare solo le testimonianze di gente uscita dal coma».
E cosa dice?
«Abbiamo un ragazzo uscito dopo un coma di diversi mesi e ci ha raccontato che lui sentiva tutto quello che dicevamo, ma non poteva reagire né intervenire. Nella nostra clinica ci asteniamo dai commenti davanti al paziente. Troviamo una strada che ci consenta di comunicare: arte, musica, odori, rumori familiari».
Cosa
«Sto in silenzio e soffro con loro. Ma ritengo che il valore di una persona non sia legato al fatto che elabori un pensiero, ma alla sua capacità di dare e ricevere amore».
«Lo spero, perché l’argomento è delicatissimo. Abbiamo abbattuto il tabù del sesso e abbiamo eretto il tabù della morte. Di quella non parliamo mai mentre la medicina sta spostando sempre più l’evento morte e sta creando cronicità che nessuno più vuole gestire».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.