Carmine Spadafora
da Napoli
Al secondo scippo subito in pochi mesi, il pm della Procura di Napoli, Ivana Fulco, si è armata di penna e carta intestata e ha scritto al suo procuratore, Giandomenico Lepore. «Caro presidente, non ce la faccio più a lavorare in queste condizioni, le chiedo di ripristinare lauto di servizio con la scorta, per recarmi in ufficio. È una richiesta che faccio, non solo per me stessa, ma per tutti».
Fulco, 36 anni, rapinata una prima volta nel 2005, quando era in attesa di un bambino, ha subito un nuovo assalto una settimana fa, mentre era in auto, nella centralissima via Pietro Colletta, a poche decine di metri da Forcella e dal vecchio Tribunale di Castel Capuano. Due criminali hanno preso di mira lorologio del magistrato ma, nella colluttazione, il prezioso oggetto era caduto nellabitacolo della vettura. Salvo lorologio («È stato casuale: volevo difendere me stessa»), è rimasta la paura del sostituto Fulco, originaria di Palermo che, ironia della sorte, fa parte del pool antirapina della Procura napoletana.
«A Palermo giro ovunque con lorologio al polso, senza che mi accada alcunché. A Napoli sembra di vivere a Guatemala City. Qui, la qualità della vita è bassissima, quello che si vede in questa città, non esiste da nessuna altra parte», ha detto. Tuttavia, quella concessione dellauto con la scorta non è arrivata. Il procuratore Lepore le ha risposto a stretto giro che, non era possibile riavere lauto di servizio, perché laggressione non era avvenuta nellambito dellattività di magistrato ma da cittadino qualunque.
Il pm però non ci sta. «Quando rientro a casa dalla Procura è come attraversare il Bronx e non si può dire che non sia in servizio. Ci sono colleghi che, prima di lasciare lufficio, fanno il segno della croce». Più che uno sfogo, il pm Fulco ha rivolto pesanti accuse «ai giudici che non infliggono pene severe». Ha messo il dito nella piaga dell«incertezza della pena nei confronti dei delinquenti che hanno corposi curriculum criminali». Poi, laffondo finale. «Cè un malinteso senso del garantismo. Un senso sciolto della realtà che, purtroppo, ha radici nellideologia di sinistra». Fulco fa anche esempi. «Capita, e non solo a me, di chiedere in udienza condanne a sette anni di reclusione ma la sentenza non supera i tre». Ivana Fulco attacca le «miopie della giustizia»: «Ci sono magistrati che accordano il patteggiamento a indagati che feriscono cittadini inermi, pur di rapinarli. È ignobile».
E, mentre infuria la polemica giornalistica sullinterminabile caso-Napoli e il malessere di centinaia di migliaia di cittadini onesti, costretti a sottostare ogni giorno alla delinquenza, il duo composto dal sindaco Rosa Russo Iervolino e dal presidente della Regione, Antonio Bassolino, respinge le accuse di città invivibile. Rosetta se la prende con lEspresso e la trasmissione di Santoro, contro la quale pensa a unazione civile per il risarcimento dei presunti danni: «Limmagine che viene data di Napoli è indegna».
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