La signora Crescenzia vive in un paesino in provincia di Potenza. Da 75 anni convive con il suo cognome, La Morte, con dignità. «È un cognome come un altro - dice ridendo - ce ne sono tanti peggio del mio, così io non lo cambio. E poi mi porta fortuna. Sono arrivata alla mia età senza un acciacco. Vuol dire che chiamarsi La Morte allunga la vita». La Morte Angelo, di Andria, è invece un ricamatore. I suoi genitori gli hanno attribuito un nome paradisiaco forse per attutire il peso di un cognome negativo. Ma lui sta benone. E spiega: «Sì qualcuno ogni tanto esclama, Madonna mia la morte, ma quello è il mio cognome e quello mi tengo».
Sempre ad Andria vive la signora Agata Troia. Che sopporta stoicamente battute cretine. «Non mi creo problemi. Dico sempre: limportante che sia solo di nome e non di fatto». Quanto ai figli, la signora Agata va sul sicuro. «Loro non hanno problemi, perché il cognome di mio marito è Paradiso». Una medaglia doro in resistenza dovrebbe andare alla signora Antonietta Puzzolente, di Matera. Ha 58 anni e con il suo cognome, strano a dirsi, ci ha sempre convissuto a testa alta. «Quello mi è stato dato dai miei genitori e quello deve rimanere». Non lhanno pensata così i suoi fratelli che proprio non ce lhanno fatta a girare per le strade del paese con appiccicato un cognome «nauseabondo». Così hanno tradito la discendenza e hanno avviato le procedure per il cambio di cognome. Richiesta accordata e ora si chiamano DAmico. Annadora di cognome fa Sederino. Ha una panetteria, due figli che si chiamano Miglietta come il papà e vanno sul tranquillo. Ma per Annadora è stato diverso. Una specie di calvario. «Ora ho 43 anni e ho superato il trauma, quando parliamo del mio cognome ci facciamo tutti una bella risata. Ma fino a 15-16 anni era una sofferenza. Mi prendevano in giro i compagni e provavo tanta vergogna quando si faceva lappello. Comunque, mi consolavo con un mio compagno. Si chiamava Cretini e aveva molti più problemi di me. Tanto che lha cambiato e ora si chiama Creti». Amabile Baccalà, invece si è tenuto nome e cognome. Già perché Amabile è una gentile signora di Dalmine. «Cambiarlo? Mai». Anche Bastardo Vincenzo, 70 anni, napoletano, sostiene di non aver mai avuto problemi. Così come Angelo Pochintesta.
«Io, signora La Morte vivissima da 75 anni»
I racconti di chi, allappello in classe, si sentiva chiamare Puzzolente, Sederino, Cretini. E va fiero dellanomalia: «Cambiare? Mai»
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