Ipotesi Chrysler sarà fuori dal fallimento ai primi di giugno

Chrysler potrebbe emergere dal «Chapter 11» presto, forse entro i primi di giugno. È quanto hanno rivelato alcune fonti a «Forbes». Riferendosi al tempo di 30-60 giorni stabilito dal governo di Barack Obama, le stesse fonti hanno affermato che a essere rispettata sarà la «fascia corta della scadenza». Secondo «Forbes», dunque, il giudice della corte fallimentare di New York, Artuhr Gonzalez, approverà molto probabilmente la richiesta di Chrysler di cedere le sue principali attività a Fiat. La decisione potrà essere comunicata in qualsiasi momento. La nuova compagnia vedrebbe come azionista principale l’Uaw, il sindacato delle quattro ruote Usa, con il 55%, seguito da Fiat, con un 20% destinato a salire al 35% e un’opzione per arrivare al 51% una volta che la società avrà restituito i fondi pubblici ricevuti. Il giudice aveva fissato al 20 maggio il termine per presentare offerte concorrenti che non sono però giunte. L’avvocato di Chrysler, Thomas Cullen, ha sottolineato che l’accordo con Fiat rappresenta la migliore, se non l’unica possibilità per salvare il gruppo. «Erano state cercate alternative, anche coinvolgendo i detentori di bond, ma non sono state trovate - ha aggiunto - e gli aiuti pubblici, a quel punto, sono stati la nostra ultima spiaggia. Avevamo un disperato bisogno di finanziamenti, altrimenti sarebbe stata la liquidazione». Successivamente, sotto l’egida delle autorità si è deciso per il «Chapter 11» delle leggi fallimentari Usa, una sorta di amministrazione controllata che mette un gruppo al riparo dalle iniziative dei singoli creditori. Chrysler, intanto, ha presentato al Dipartimento dell’energia tre progetti contenenti un piano da 448 milioni di dollari finalizzato ad accelerare i tempi di introduzione di veicoli elettrici e con motore ibrido elettrico «plug-in» (la carica avviene tramite una presa qualsiasi).

«L’iniziativa - ha spiegato il manager John Bozzella - rappresenta un esempio di come il governo e l’industria stanno lavorando per raggiungere obiettivi comuni e dimostra con quale velocità questa tecnologia avanzata possa essere diffusa se si opera in un clima di collaborazione».

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