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Iran, manette al regista Panahi

Vincitore del Leone d'oro a Venezia e una delle voci più critiche di Ahmadinejad, è stato arrestato con la moglie e la figlia

Iran, manette al regista Panahi

Teheran - La repressione tra le file dell'opposizione continua. Il regime non si arresta. Il regista iraniano Jafar Panahi, già vincitore del Leone d'oro a Venezia e una delle voci più critiche del presidente Mahmud Ahmadinejad, è stato arrestato la scorsa notte a Teheran con la moglie e la figlia da agenti dei servizi di sicurezza.

Nella notte l'arresto di Panahi Panahi, la moglie e la figlia erano già stati arrestati una prima volta il 30 luglio dell’anno scorso mentre prendevano parte nel cimitero Behesht-e-Zahra di Teheran a una commemorazione di Neda Aqa-Soltan, la manifestante uccisa le immagini della cui agonia avevano fatto il giro del mondo su Internet. Poche ore dopo i tre erano stati rilasciati. Ma successivamente al regista è stato impedito di lasciare il Paese per essere presente ai festival cinematografici di Mumbai, in ottobre, e di Berlino, il mese scorso.

La ricostruzione dell'arresto Il figlio di Panahi, Panah, ha detto che uomini delle forze di sicurezza in borghese hanno fatto irruzione ieri sera nella sua casa, da dove hanno prelevato, oltre al regista e alle sue congiunte, 15 ospiti, tra i quali alcuni altri registi e attori. Successivamente hanno perquisito la casa per cinque ore e hanno portato via diverso materiale, tra cui il computer di Panahi. Jafar Panahi vinse il Leone d’oro nel 2000 con ’Il cerchiò, un film dedicato alla condizione delle donne in Iran.

Dello stesso argomento si occupava Offside, pellicola che nel 2006 fu premiata a Berlino con l’Orso d’argento. 

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