da Milano
Irap, oggi è il giorno decisivo. La Corte europea di giustizia pronuncerà infatti la tanto attesa sentenza in merito alla legittimità dellimposta regionale sulle attività produttive, introdotta dal governo Prodi nel 1997 e che attualmente vale oltre 33 miliardi, di cui 26 per il settore privato. Non solo: se i giudici del Lussemburgo decideranno per lincompatibilità con la normativa europea, dovranno anche stabilire se e quali effetti retroattivi dare alla sentenza, che potrebbe aprire unaltra falla nei conti pubblici italiani. Il rimborso alle imprese potrebbe infatti coinvolgere, almeno in linea teorica, lintero ammontare di tributi versati negli ultimi quattro anni, pari a circa 124 miliardi.
Uno scenario però abbastanza irrealistico, in quanto entrambi gli Avvocati generali intervenuti sulla questione, Francis Jacobs e Christine Stix-Hackl, pur avendo affermato che lIrap «possiede le caratteristiche essenziali dell'Iva» con la quale è quindi incompatibile, hanno raccomandato di limitare nel tempo gli effetti della decisione. In particolare, lavvocato Stix-Hackl ha indicato come data limite per le richieste di rimborso il 15 marzo 2005, giorno del deposito delle prime conclusioni di Jacobs.
Il viceministro allEconomia Vincenzo Visco, «padre» dellIrap, si mostra invece fiducioso sulla promozione senza riserve dellimposta, ricordando lautorizzazione a suo tempo rilasciata dalla Ue - che però lha sempre considerata provvisoria - al varo della norma da parte del governo italiano.
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