Irlanda del Nord, dopo 12 anni torna il terrore contro gli inglesi

Attacco a una caserma dell’esercito britannico rivendicato dagli estremisti della Real Ira. Due i soldati morti, finiti a bruciapelo mentre erano a terra già colpiti

Irlanda del Nord, dopo 12 anni 
torna il terrore contro gli inglesi

La paura era nell’aria. La scorsa settimana il capo della polizia dell’Irlanda del Nord Sir Hugh Orde aveva parlato di pericolo a livelli critici e aveva chiesto l’intervento del Reggimento di Ricognizione Speciale, l’unità d’élite dell’esercito specializzata nella prevenzione d’eventuali minacce armate. I terroristi non hanno atteso il loro arrivo. Sono entrati in azione sabato sera, freddando due soldati poco più che ventenni e lasciando sull’asfalto quattro feriti tra cui due militari e due fattorini polacchi di una ditta specializzata nella consegna di pizze a domicilio.

L’attentato, studiato a lungo e rivendicato ieri pomeriggio dagli irriducibili della Real Ira, va a segno in un tranquillo sabato sera. L’atmosfera al di fuori della base Massareene, nella contea di Antrim a nord ovest di Belfast, è assolutamente rilassata. Nonostante l’allarme di Sir Orde il corpo di guardia non ha irrigidito le procedure di sicurezza. L’ultimo soldato britannico ucciso da un cecchino dell’Ira è stato sepolto nel 1997 e l’atmosfera di riconciliazione sembra aver contagiato anche le caserme britanniche. Le fortezze degli anni Ottanta sono diventati luoghi normali dove i militari ordinano pizze calde ed escono disarmati per ritirarle dalle mani dei fattorini. L’eccessiva rilassatezza deve aver attirato l’attenzione della Real Ira, i fuoriusciti del vecchio Esercito repubblicano, autori di una serie di agguati e attentati che negli ultimi mesi hanno causato il ferimento di 5 poliziotti tra Derry, Tyrone e Fermanagh e portato al ritrovamento di un’autobomba imbottita con 150 chili d’esplosivo e “trappolata” con un inedito e sofisticato ordigno aggiuntivo destinato a colpire gli eventuali artificieri.

Quel salto di qualità - confermato dalle segnalazione di nuovi arsenali pieni di armi importate dall’estero - ha messo sul chi vive il capo della polizia, che ha ordinato ai suoi uomini di tornare a indossare i giubbotti antiproiettile e ha richiesto l’intervento delle forze speciali. I ragazzotti del 38° reggimento genio sembrano invece ignari di tutto. Escono dalla base e si raggruppano attorno ai due fattorini della Domino Pizza offrendo un facile bersaglio ai killer acquattati poco lontano. Un attimo dopo l’agguato va a segno. Qualcuno riconosce il classico ruggito di una mitragliatrice, qualcuno parla di due kalashnikov. In pochi secondi quattro soldati e due fattorini sono a terra, gli altri fuggono dentro la base. Non paghi i terroristi si avvicinano, finiscono con un colpo alla testa due soldati rantolanti e scompaiono nel nulla.

La rivendicazione della Real Ira arriva nel pomeriggio di domenica con una telefonata a un quotidiano di Dublino avvalorata da una procedura a base di codici prestabiliti che ne garantisce l’attendibilità. Prima di quella rivendicazione il premier britannico Gordon Brown ricorda che l’attacco non basterà a far «deragliare» un processo di pace sostenuto e appoggiato da gran parte della popolazione. «Intensificheremo i nostri sforzi perché il processo di pace persista», promette il premier, aggiungendo che «la priorità del governo è sempre stata la sicurezza della popolazione in Irlanda del nord» e che l’esecutivo farà «tutto il possibile per garantire che la pace sia al sicuro».

E Gerry Adams, presidente dello Sinn Féin, il partito repubblicano dell'Irlanda del nord espressione politica dell’ormai disarmata Ira, non ha esitato a liquidare l’azione dei vecchi compagni di barricate definendola «sbagliata e controproducente».

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