Ironica e calligrafica la storia di Eugénie educata al sesso

Era dal 1975, dai tempi del pasoliniano Salò, che un romanzo di De Sade non veniva trasposto al cinema. Il prolifico Aurelio Grimaldi ci prova con La filosofia nel boudoir, il più leggero, o il meno fosco, degli scritti sadiani. La viziosa Madame de Saint Ange ottiene dal duca di Mistival l'incarico di iniziare alle gioie del sesso la virginale figlia Eugénie. La nobildonna coinvolge nell’educazione poco sentimentale della diciottenne il libertino e omosex marchese di Dolmancé, il di lei fratello cavaliere de Mirvel e il prestante servo Augustin. In un clima da commedia gaudente-illuminista, tra musiche barocche, affondi anticattolici e titillamenti vari, il film mostra l’evolversi dell’intrigo orchestrato dalla padrona di casa, non senza abbandonarsi a qualche digressione comica che De Sade, forse, non avrebbe gradito. Operazione più calligrafica che sporcacciona, a basso costo, attenta a non mostrare membri in erezione.

Nel contesto corale risultano fresche e spiritose le due interpreti: Antonella Salvucci fa la navigata, Sara Sartini l’iniziata.

L’EDUCAZIONE SENTIMENTALE DI EUGÉNIE di Aurelio Grimaldi (Italia 2005) con Sara Sartini, Valerio Tambone, Antonella Salvucci. 84 minuti

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