Cultura e Spettacoli

Un ironico Grand Tour tra vecchie e nuove consuetudini di vita

Dall’A alla Z tutte le voci di un impagabile galateo

ABBONDANZA Augurabile sempre, a chi sa dissimularla. Padrone di casa, non presentate, ad un pranzo, vassoi troppo pieni, ma fate che, una volta finito il giro dei commensali, il vassoio venga riempito in cucina esattamente come la prima volta, e così ripresentato in sala. Donne di mondo, non invitate contemporaneamente tre poeti e quattro duchesse: un poeta e una duchessa basteranno, ma sapendosi sostituibili, faranno del loro meglio per riuscire insuperabili; quanto agli ospiti qualsiasi apprezzeranno la vostra possibilità di cambiare, ad ogni ricevimento, vati e patrizie. Eleganti, non mettete confusamente quattro anelli sulla stessa mano: variateli a seconda degli abiti e dell’umore. Accademici, non accumulate aggettivi. Tenori, non largheggiate di acuti. La vostra ricchezza deve restare sottintesa, per riuscire sensazionale.
ABITI Fanno il monaco, naturalmente e fanno, purtroppo, anche il gentiluomo e la gentildonna. Chi si senta perfettamente vestito diventerà tranquillo, sicuro del proprio involucro, se non di sé. Ho sempre raccomandato alle madri di ragazzine timide o di ragazzotti goffi il buon sarto e la buona sarta: sempre con infallibile successo. Cercate di avere, in ogni stagione, almeno un capo di cui siate fieri: si badi che un tailleur (o un completo doppiopetto) veramente impeccabile può durare tre o quattro anni, se lo si conserva bene. D’altronde la Moda Sportiva e la Moda Boutique consentono a uomini e donne di usare normalmente capi di poco prezzo: pantaloni o gonne spaiate; golf e camicie di ogni genere; cappottoni da montanari austriaci o da pastori irlandesi. In ufficio, in bottega, in gita, andranno benissimo: però dovete avere l’ottimo gessato nero con righino bianco, se il capufficio vi invita a pranzo: ed il non meno ottimo abitino che vi salvi nelle stesse circostanze.
ACCENTO Non dovete pronunciare mai troppo bene un nome straniero davanti a chi lo pronuncia male. I personaggi di Proust arrossivano quando qualcuno diceva, in inglese, «Venais» per dire Venezia, che in inglese si pronuncia «Vénis»; ma, nel rispondere, ripetevano l’errore altrui, per evitare di essere umilianti. Anche se avete studiato a Oxford, non dite «drink» con energia. Anche se avete letto Guerra e pace, non replicate «Tolstòi» a chi ingenuamente parla di «Tòlstoi».
ACCESSORI Per una donna possono essere la salvezza di una eleganza modesta. Per un uomo, la rovina di un’eleganza opulenta. Una donna ragionevole adotterà il tailleur grigio del mattino e quello nero del pomeriggio, definitivamente. Li completerà con borse, scarpe, cappelli, guanti, sciarpe, collane, clips, rinnovati spesso ed accordati sobriamente. Un uomo, invece, deve sorvegliarsi: niente gemelli ai polsini, che saranno chiusi da bottoncini di madreperla. Niente spilla sulla cravatta. Niente spilla sotto la cravatta. Niente spilla in fondo alla cravatta. Guanti, ma solo quando veramente li infila, e non per tenerli in mano e darsi un contegno. Niente braccialetto al polso. Niente ciondoli, niente catenelle, niente stilografiche che sbucano dal taschino, niente fazzoletto nel taschino, niente anelli con sigillo. L’orologio al braccio, la fede, le chiavi, il portafoglio, il portadocumenti. E state bene attenti alla scelta del portasigarette e dell’accendino, che possono farvi credere un gigolò o un vegliardo.
ACCETTARE Imparate ad accettare un regalo, una parola gentile, una manifestazione di tenerezza. Non cedete alla pigrizia delle lodi eccessive, che mortificano un donatore, non dite: «Ma questo libro è divino! È certo la prima edizione! È stampato come un Bodoni! È rilegato alla perfezione!». Ma: «Desideravo tanto leggerlo, sono contenta che tu lo abbia indovinato». E non contorcetevi in proteste di falsa modestia, se qualcuno loda il vostro abito, gridando: «Ma va, figurati, un vecchio straccio messo insieme alla meglio, vuoi prendermi in giro, è un orrore»; ma: «Mi fa tanto piacere che tu lo approvi, apprezzo sempre il tuo buon gusto». E, se qualcuno vi mostra una riproduzione di Botticelli, assicurando che somigliate ad un magro angioletto dietro il trono della Madonna, non sbuffate: «Via francamente, potresti paragonarmi, come fanno tutti, ad Elizabeth Taylor!». Ma: «Grazie, capisco che mi vuoi bene, perché non si può guardare quest’angioletto senza commuoversi!».
ACNE Questo disturbo così frequente e così penoso merita ogni attenzione da parte delle madri quando i figli ne soffrano. Ma merita anche il silenzio da parte degli estranei: non dite alla ragazzina già avvilitissima che ha un brufolino nuovo. Non consolate il giovinetto angosciato con l’affermazione che è un male di gioventù. Fingetevi miopi, presbiti, astigmatici e cessate per sempre di veder le pustolette giovanili.
ADAGIARSI Non bisogna, mai, adagiarsi nella propria condizione, fortunata o sfortunata che sia, ma progredire continuamente. Soltanto, è preferibile nascondere questa febbre di progresso sotto le apparenze della serenità, dell’appagamento. Adagiatevi ufficialmente, agitatevi segretamente.
AGLIO Quando si battezza il Delfino, eventualmente nato in esilio da genitori esiliati, ma teoricamente sempre Delfino di Francia, gli si passa uno spicchio d’aglio sulla lingua perché erediti le virtù del suo avo Enrico IV, che senz’aglio non poteva vivere. Non siate realiste quanto il Re, e, anche se l’aglio ravviverebbe molti sapori, non ne offrite segretamente ai vostri ospiti. Certo, potete presentare Paioli, la superba mayonnaise agliata della Provenza: in salsiera separata, però, e avvertendo tutti i commensali. Non è giusto che l'amica fiduciosa esca di casa vostra ignara, vada ad un appuntamento e perda il fidanzato.
ALLERGIE Sono, ormai, innumerevoli e servono spesso di alibi: «Ho rotto il fidanzamento con Maria; l’adoro, però ero allergico ai suoi capelli». «Dipingere? Posso solo disegnare, essendo allergico ai colori». «Pranzare da Zia Giovanna? Dolente, sono allergico al suo giardino». Vi si raccomanda di non esagerare, perché screditereste le allergie vere, vostre ed altrui. La padrona di casa esemplare, oltre ad informarsi sui diversi regimi seguiti dai suoi ospiti, dovrà aggiornarsi sulle eventuali allergie, per allontanare il gatto o abolire le decorazioni floreali.
ALTA MODA È una scienza esatta, che rende l’improvvisazione impossibile. Purtroppo, non tutti i giovani sarti, i giovani disegnatori, le giovani indossatrici lo hanno capito.
AMICIZIA Contraddicendo, temo, molte figure geometriche, l’amicizia è insieme la base ed il vertice di ogni successo.
AMMIRAZIONE È una parola che si adopera pochissimo, troppo poco per quanti (tutti) desiderano essere ammirati. Usate serenamente il sostantivo «ammirazione» per concludere la vostra lettera ad uno scrittore, ad una bella donna, ad una brava madre di famiglia, e li farete felici.


(1. Continua)

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