Islamico massacra di botte la moglie: «Sei diventata troppo occidentale... »

Ai suoi occhi la moglie si era troppo «occidentalizzata», nel vestire ma soprattutto nella mentalità svestendo giorno dopo giorno i panni della devota e remissiva consorte islamica. Così accecato dall’ira, prima l’ha massacrata di botte e poi l'ha rincorsa per il paese brandendo un coltello, con l’intento di ucciderla. Non c’è riuscito, meno male. La fortuna ha assistito la poveretta che, nonostante fosse già notte inoltrata, e continuando col cuore in gola a sfuggire al marito, è riuscita a infilarsi in un bar ancora aperto, da dove ha chiesto aiuto. Subito dopo sono arrivati i carabinieri che hanno bloccato l’uomo ancora armato. Lei invece è stata trasportata in ambulanza in ospedale: i medici l’hanno giudicata guaribile in due settimane.
Una storia, quella consumatasi domenica notte a Cuggiono, vicino Magenta, intrisa di fanatismo religioso e al tempo stesso di gelosia. Protagonista C. Y., un operaio siriano di 39 anni in regola con i permessi di soggiorno, da qualche anno residente in Italia con la moglie di 35. Una coppia di immigrati inserita nella società, che non aveva mai, prima di domenica, creato problemi. I vicini di casa raccontano di qualche diverbio, di qualche litigata fuori dalle righe, ma il tutto non diverso da quanto avviene in tante famiglie italiane. In realtà dietro quelle liti, incomprensibili perché consumate nella loro lingua madre, c’era qualcos’altro. Albergava l’insofferenza dell’operaio siriano al modo di vita sempre più occidentale della giovane e carina consorte. Insomma non si rassegnava al fatto che la donna potesse vestire abiti normali, fermarsi qualche minuto in più in strada a conversare con qualche vicina, o peggio non abbassare lo sguardo di fronte alla curiosità dei passanti o a quella di qualche sfaccendato fermo davanti al bar.
E per tutto questo più volte l’aveva richiamata minacciandola. Domenica notte, verso le 2, nel loro appartamento si è scatenato l’inferno. L’operaio in preda all’ira le si è scagliato contro picchiandola violentemente con pugni e calci. La moglie ha tentato inutilmente di difendersi, sperando che la crisi passasse in fretta, come forse già era già accaduto in altre occasioni. Ma quando ha visto il marito impugnare un coltello da cucina, ha realizzato che il pestaggio sarebbe potuto finire tragicamente. Così raggiunta a fatica la porta di casa, è scappata in ciabatte correndo di notte per le vie deserte di Cuggiono, invocando aiuto.

Il marito, coltello in mano, le è corso dietro ma l'ha raggiunta soltanto quando era per lui ormai impossibile punire la donna per i suoi presunti «peccati». L’hanno salvata i clienti e i gestori del bar; il siriano è stato invece arrestato e portato a San Vittore.

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