Una videoinstallazione a cielo aperto nel cuore di Roma. Un progetto molto ambizioso ma riuscito con successo, grazie soprattutto alle incredibili capacità di Doug Aitken. Lartista, che ci ha abituati da tempo alla sua bravura, ha realizzato per Enel Contemporanea un lavoro nel quale tutti i sensi vengono utilizzati. Palcoscenico deccezione la punta dellisola Tiberina, dove lartista ha creato una struttura architettonica bianca, minimal, con tante piccole finestre sui lati, senza copertura. Uninstallazione a cielo aperto dicevamo, e se il cielo è quello di una città come Roma ha un valore aggiunto. Allinterno della struttura una video proiezione, che ha come protagonista il pittore americano Ed Ruscha. Il video non ha un filo conduttore, non una trama da dipanare, ma lo spostamento delle immagini da una parete allaltra provoca una sensazione di spiazzamento. Tutti i lati delledificio diventano schermo, e locchio è costretto a seguire ogni piccolo cambiamento visivo. Lo sguardo deve essere sempre attento, si devono ascoltare i suoni, e la loro provenienza. Ma la cosa più interessante, soprattutto per lo spettatore, è la possibilità di poter fruire di questopera camminando allinterno delledificio, come quasi a inseguire le immagini in movimento. Certamente necessita di attenzione particolare, perché lo spettatore è totalmente coinvolto, e con lui la città che è intorno, con i suoi rumori, con le luci delle macchine che passano sopra il Ponte Fabricio e che si mescolano con le luci del video.
Il lavoro, dal titolo Frontier, girato tra Los Angeles, Israele, Roma e il Sudafrica, lascia nello spettatore limpressione di essere diventato parte integrante di un video, protagonista accanto al protagonista. Il lavoro di Dou Aitken, finita la mostra che si chiude il prossimo 23 novembre, verrà donato al Macro, e entrerà a far parte della collezione permanente.Isola Tiberina Luci e visioni con Aitken
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