Israele, governo nel caos: Lieberman sotto accusa per frode e corruzione

La polizia chiede l’incriminazione del ministro degli Esteri. Lui si difende: "E' un attacco politico che mira a farmi fuori". Ma il premier Netanyahu prepara l'addio al leader nazionalista

Israele, governo nel caos: 
Lieberman sotto accusa 
per frode e corruzione

È stato lui a vincere le ultime elezioni in Israele, assicurando con il suo partito di destra, Yisrael Beitenu, stabilità alla coalizione del premier Benjamin Netanyahu. Da oggi, però, il suo futuro potrebbe essere a rischio. La polizia israeliana ha chiesto ieri l’incriminazione del responsabile degli Esteri Avigdor Lieberman per corruzione, frode e riciclaggio di denaro. Lui non sembra preoccuparsi: ha spiegato ai giornali israeliani d’essere nel mirino della polizia da 13 anni. «Più potere politico ottiene il mio partito, più forte è il tentativo di estromettermi dalla vita politica», ha detto. Ma l’estromissione sembra precedere la notizia di ieri. «Dov’è il ministro degli Esteri israeliano?», si chiedeva pochi giorni fa il settimanale americano Newsweek, definendo Lieberman «l’uomo invisibile». Mentre tutti i grandi nomi della politica estera e della difesa americana erano in Israele, lui era in visita di Stato in Sud America. È stato il responsabile alla Difesa Ehud Barak a ricevere l’inviato americano George Mitchell, il segretario alla Difesa Robert Gates, il consigliere per la Sicurezza nazionale James Jones. E i mass-media nazionali non hanno mancato di sottolinearlo.

«Lieberman non sta gestendo le questioni centrali», spiega al Giornale l’esperto israeliano Gideon Doron. In questo momento gli Stati Uniti stanno facendo pressioni su Israele per la questione degli insediamenti. «Ci sono due spiegazioni: il ministro stesso è un abitante degli insediamenti, non è considerato l’interlocutore più obiettivo, quindi è diventato meno rilevante nei colloqui. È Barak a parlare con gli americani, oppure Uzi Arad, il consigliere di Netanyahu». Poi, ci sono i problemi giudiziari del ministro, noti da tempo ma ritornati attuali ieri con la raccomandazione della polizia al procuratore capo. «Il futuro politico di Lieberman non è molto chiaro. Ci sono accuse contro di lui di corruzione, c’è un’inchiesta aperta. Sarà coinvolto nel processo decisionale quando la situazione sarà più chiara».

Tutto questo rischia di indebolire Lieberman (e di conseguenza la coalizione) e spiega in parte la sua assenza durante la visita dei funzionari americani. Intanto, Netanyahu sta prendendo le sue precauzioni. Da settimane fa pressioni per far approvare al più presto al Parlamento un emendamento legislativo che permetta a sette deputati dell’opposizione di Kadima di lasciare il loro partito e unirsi al suo Likud.

In questo modo contrasterebbe un eventuale allontanamento di Lieberman e Yisrael Beitenu e allo stesso tempo terrebbe a bada i «ribelli» interni al suo gruppo (molti suoi deputati sono abitanti degli insediamenti, contrari a concessioni nei colloqui con gli americani). Il deputato Shaul Mofaz guiderebbe i secessionisti in Kadima e punterebbe al posto di ministro della Difesa. E, dice Doron, Ehud Barak potrebbe sedersi al posto di Lieberman.

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