Oshri Oz, 35 anni, non era di Sderot. Ci passava solo in macchina, ieri mattina. Forse un impegno di lavoro, forse un dovere di famiglia. Di certo un appuntamento con la morte. Il razzo Qassam piove dal cielo, esplode in strada. Lui non sente il boato, solo la frustata del metallo rovente che esplode dal finestrino e gli si pianta nel collo. Oshi sabbatte sul volante, saccascia in un lago di sangue. Lo tirano fuori, lo portano allospedale di Adshkelon. Non ce la fa. È il secondo in meno di una settimana. La seconda vittima israeliana dei 220 missili Qassam piovuti sul Negev, ma soprattutto attorno a Sderot, dal 15 marzo scorso. Hamas annuncia la sua gioia. Lala militare promuove sul campo il militante responsabile del lancio.
Il premier israeliano Ehud Olmert vorrebbe non dover dire niente. Yuval Diskin, capo dello Shin Bet, e lintelligence militare gli consigliano prudenza. Gli ricordano che uninvasione su larga scala della Striscia può riservare sorprese simili a quelle del Libano. Il premier non se lo fa ripetere. Davanti ai ministri riuniti per la riunione settimanale dellesecutivo si limita a un messaggio «puro e semplice» ripetendo che «nessuno coinvolto con il terrorismo gode dellimmunità». Il messaggio ha due chiavi di lettura. Può segnare linizio della fase due, la condanna a morte per i capi di Hamas colpevoli, dal primo ministro dellautorità palestinese Ismail Haniyeh in giù, di aver avallato la campagna missilistica. Può, più banalmente, significare la continuazione e la moltiplicazione delle 59 incursioni aeree che negli ultimi 12 giorni hanno bersagliato le infrastrutture di Hamas nella Striscia di Gaza uccidendo 33 militanti e 13 civili.
Olmert del resto ha digerito la lezione libanese. Ha capito che in guerra è meglio non annunciare obbiettivi e tenere aperte tutte le opzioni. Lunica certezza è lassoluta mancanza di fiducia nelle trattative in corso al Cairo tra una delegazione di Fatah e una di Hamas per la definizione di un cessate il fuoco capace di metter fine al lancio di Qassam. I colloqui, a cui parteciperà anche il presidente Mahmoud Abbas, puntano a favorire lentrata di Hamas nellOlp e a definire la fine degli scontri intestini. Ma Hamas ha già annunciato di non voler metter fine al lancio dei missili se Israele non sospenderà tutte le operazioni a Gaza e in Cisgiordania. Condizioni che Olmert non vuole neppur ascoltare.
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