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Istat, boom di convivenze La famiglia tipo è in crisi per 12 milioni di italiani

Aumenta il numero delle nuove famiglie: dai single, alle famiglie monogenitore, alle coppie non coniugate che coabitano. Per l'Istat il 20% della popolazione italiana vive in nuclei famigliari non tradizionali

Istat, boom di convivenze 
La famiglia tipo è in crisi 
per 12 milioni di italiani

Roma - La famiglia tradizionale è più che mai in crisi. A confermare il dato è l'Istat, che pubblica i dati relativi alla famiglia. Dati del 2009, ma che mostrano comunque un forte cambiamento nell'assetto famigliare italiano rispetto agli anni precedenti.

Avanza la "nuova famiglia" Se  si guarda ai dati diffusi dall'Istituto è quasi raddoppiata, rispetto al 1998, la percentuale di persone che vive al di fuori dal nucleo famigliare tradizionale, con un aumento esponenziale di nuove forme, dai single, alle famiglie monogenitore alle coppie non coniugate che coabitano, fino alle famiglie ricostituite coniugate.

Il 20% degli italiani in famiglie non tradizionali Sarebbero 12 milioni le persone che vivono all'interno di nuclei famigliari non tradizionali, un dato che espresso in percentuale ci mostra un'immagine dell'Italia in cui a vivere al fuori dalla "famiglia tipo", pari a circa il 20% della popolazione totale. Va da sè che l'aumento di separazioni e divorzi è la causa dell'aumento esponenziale di famiglie monogenitore e single. In gran parte donne le prime (l'86% dei "genitori unici"), equamente divisi i secondi, con un 55,3% di uomini, percentuale di poco superiore quindi a quella delle single donne.

Aumentano le convivenze La tendenza all'aumento delle nuove forme famigliari tocca anche le convivenze. Per l'Istat 6 milioni di persone avrebbero sperimentato durante la vita la formula della convivenza. E all'interno della percentuale c'è chi alla convivenza è rimasto fedele e chi poi ha deciso per il matrimonio con il partner, ma pure chi ha deciso che non era cosa. E quindi benvenuto il "periodo di prova".

Cresce il numero delle libere unioni, il 5,9% delle coppie, quantificabili in 897mila persone, e diminuisce il numero delle persone decise a sposarsi fin dall'inizio dell'unione, con un aumento dei "possibilisti" (34%).

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