Istruite e in carriera Sempre più donne a rischio alcolismo

Il Comune lancia l’allarme: le milanesi che abusano di alcolici sono 39mila. Al via una campagna con manifesti in strade e metrò

Marta Bravi

Ore 19, il suono del computer che viene spento, una donna sui quaranta in tailleur esce dalla porta dell’ufficio direzionale. Mezz’ora rosicata per prendere un aperitivo con i colleghi e poi di corsa a casa dai bambini. Una scena che si ripete a Milano sempre più spesso e che coinvolge, in maniera preoccupante, un numero crescente di donne. In particolare donne tra i 40 e i 55 anni, appartenenti a una classe sociale alta, che ricoprono ruoli dirigenziali e di rilievo, oltre a quelli tradizionali di mamme e mogli.
Sono 39mila in totale le bevitrici a rischio in città, di cui 13mila considerate a rischio forte. Ed è a loro che si rivolge la campagna stampa di prevenzione, presentata ieri dall’assessore comunale alle Politiche Sociali, Tiziana Maiolo. A giorni, città e metropolitana saranno tappezzate con 1500 manifesti che raffigurano una donna con un cocktail in mano, sopra lo slogan «Tra uso e abuso c’è di mezzo un bicchiere». «L’alcol nella nostra società - ha commentato l’assessore - non è considerato, a differenza della droga, un tabù. Eppure ci sono più morti per alcolismo che per eroina. Le donne, poi, sono particolarmente a rischio per i nuovi modelli di comportamento sociale imposti e per il fatto che l’organismo femminile è meno resistente al consumo». L’Organizzazione Mondiale per la sanità, infatti, indica come dosi consigliate un bicchiere e mezzo di vino al giorno per gli uomini (25 grammi di alcol) e di un bicchiere per le donne (pari a 15 grammi di alcol).
C’è da dire che a seconda dell’età e della classe sociale il bicchiere assume un valore differente: per le donne in carriera, strette nella morsa della competizione con i colleghi e la famiglia «da mandare avanti», l’aperitivo costituisce una pausa di relax. «La progressiva androginizzazione dei comportamenti femminili - spiega Alfonso Sferlazza del Consultorio per alcol e droga - porta a una crescente imitazione di figure un tempo tipicamente maschili. Il consumo e l’abuso di alcol fanno evidentemente parte di questo fenomeno».
Al di là dello stereotipo, casalinghe, disoccupate, vedove, single bevono, in solitudine, per trovare il coraggio di sopravvivere alle difficoltà quotidiane: sono in tutto 7mila bevitrici a rischio, di cui 2mila a rischio forte.
Ancora diverso è il rapporto con l’alcol per le giovanissime e le giovani, una fascia che va tra i 15 e i 29 anni: 21mila consumatori a Milano, tra maschi e femmine. Il dato, questa volta, non distingue tra sessi perché a questa età il bere costituisce un momento di aggregazione, che si concentra soprattutto nel week end. Happy hour, discoteche, pub, ogni momento è buono per bere, soprattutto quando si tratta di farsi notare, di sentirsi alla pari con i compagni ed emancipate.

Gli adolescenti bevono per ubriacarsi e per aumentare l’effetto di altre sostanze, tanto che si parla di «consumo da sballo». Per sensibilizzare i giovani al problema il Comune ha previsto anche incontri in 11 istituti superiori e lo spettacolo «Shaker», che andrà in scena sabato alle 10,30 al teatro Smeraldo.

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