L'anno scorso sembrava un sogno: dopo quattro gare l'Italia dello sci aveva collezionato già tre podi, con la vittoria della Karbon nel primo gigante e i due terzi posti di Costazza e Manfred Moelgg nei primi slalom. Quest'anno sembra un incubo: dopo quattro gare l'unico piazzamento nei 10 è il 4° posto della Karbon nel gigante di Soelden.
Slalom di Levi da dimenticare per gli azzurri: se le donne avevano un po' deluso con piazzamenti fra il 12° e il 17° posto, agli uomini domenica è andata molto, ma molto peggio. Non ce n'è uno fra i primi 30. Sono partiti in 6 e già dopo la prima manche erano rimasti in 2, Moelgg e Rocca, 26° e 29°: un disastro a guardare il piazzamento, molto meno a guardare i tempi, visto che il quarto posto distava solo 70/100 per Manfred e 4 in più per Giorgio, piaciuto più del compagno ma vittima di un contrattempo «fantozziano»: nella parte più ripida del tracciato la leva ski-stopper del suo sci destro si è incastrata nell'uncino di aggancio del parastinco sinistro. Giorgio ha recuperato con classe facendo una curva su una gamba sola e nella seconda manche, cercando di recuperare, ha inforcato. Moelgg gli ha fatto subito compagnia a bordo pista, inaugurando il festival degli errori mandato in scena dalla tracciatura «carogna» di papà Kostelic.
Ma non ci sono scuse e la stagione degli italiani diventa una salita impervia, perché quando si comincia male è difficile voltare pagina e guardare avanti con ottimismo. Non c'è però altra strada per tornare a vincere.
Moelgg è nervoso e scia di conseguenza. Lazione manca di fluidità, come i suoi pensieri. Oggi volerà con i velocisti verso il Canada, fare discesa e superG forse lo aiuterà a ritrovare serenità, Manfred deve tornare a divertirsi, senza sentirsi obbligato a dimostrare chissà che, senza dover pensare solo al risultato. In passato è già uscito da momenti difficili, due anni fa aveva cominciato l'inverno partendo con numeri sopra il 50 e si era ritrovato argento ai Mondiali. In slalom era da due anni che non usciva, prima o poi doveva succedere. Anche Rocca nella carriera ha dovuto superare momenti difficili, che a ben vedere sono stati quasi più frequenti di quelli facili e felici.
Per tornare grandi i nostri prendano anche esempio dai primi due di domenica, Jean Baptiste Grange e Bode Miller. Il francese aveva chiuso l'ultimo slalom della stagione scorsa in lacrime regalando la coppa del mondo a Moelgg, l'americano non saliva sul podio in slalom da quasi 4 anni.
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