«Italia contagiata da Atene», Moody’s sotto inchiesta

Moody’s finisce nel mirino della procura di Trani. L’agenzia di rating è al centro di un’inchiesta, affidata al pm Michele Ruggiero, lo stesso dell’indagine sull’American Express, poi sfociata in quella sulle presunte pressioni di Berlusconi sull’Agcom per far chiudere Annozero.
Al centro del fascicolo d’indagine c’è Ross Abercromby, senior analyst dell’agenzia di rating, che è stato iscritto nel registro degli indagati della procura tranese per concorso in manipolazione del mercato e aggiotaggio. Ipotesi di reato collegate a un report che Moody’s diramò la mattina del 6 maggio scorso, sostenendo che la crisi finanziaria della Grecia rischiava di contagiare il sistema bancario di altri Paesi, tra i quali l’Italia. La Borsa, quel giorno, bruciò 20 miliardi di euro. La procura ricostruisce i fatti così: Abercromby «diffondeva in data 6 maggio 2010, a mercato aperto, verso le ore 11.15, notizie false (anche in parte) sulla tenuta del sistema economico e bancario italiano, concretamente idonee a provocare una alterazione del prezzo di strumenti finanziari».
Ma come ha fatto la regina delle agenzie di rating a finire sotto la lente delle toghe della procura della cittadina pugliese, guidata da Carlo Maria Capristo? Il link è proprio nell’inchiesta sulle carte di credito revolving.
Mentre nella scorsa primavera Trani indagava sull’American Express, infatti, Adusbef e Federconsumatori, che avevano innescato quell’indagine, decisero di presentare nella stessa procura l’esposto sul comportamento di Moody’s. Incardinando nel comune a nord di Bari il fascicolo su Abercromby e sul gigante del rating con sede a New York.


D’altra parte, dalle fattispecie di reato per le quali il senior analyst è stato indagato, deriverebbe anche un’ipotesi di illecito amministrativo per la stessa agenzia di rating. Secondo il pm Ruggiero, i comunicati riassuntivi dei «report» targati Moody’s esprimevano giudizi sull’economia italiana tanto negativi (definendo il sistema «a rischio») quanto «falsi, infondati o imprudenti».

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