Italia leader nelle compressione digitale

Nuovo sistema per la codifica delle immagini presentata da azienda italiana

Video per tv digitale in alta definizione con una compressione fino a quattro volte superiore a quella ottenuta oggi. Ma anche informazioni video di elevata qualità sui cellulari, nei sistemi di videosorveglianza e nella telemedicina. È quanto promette una nuova tecnologia, di codifica e decodifica delle immagini digitali («Codec»), realizzata da una azienda italiana, la Eco Controllo di Napoli. Il sistema è stato presentato a Roma nella sala capitolare del Senato dove sono stati illustrati anche i risultati della sperimentazione di cui il programma è stato oggetto da parte del Cerict. I test del Centro regionale della Campania di competenze sulle tecnologie Ict, che associa cinque università campane (gli atenei Federico II, di Salerno, di Benevento, Parthenope e Seconda università di Napoli), il Cnr, la Fondazione Pascale e il Cini, il Consorzio interuniversitario per l’informatica, hanno dimostrato che è possibile ottenere immagini di qualità elevata con una compressione digitale ben superiore a quelle dei sistemi maggiormente in uso oggi. «Il nuovo sistema permette di ottenere immagini compresse di qualità media elevata rispetto agli altri codec», ha spiegato Giuseppe Polese, membro del Cerit e docente di informatica all’università di Salerno. Per da esempio con il nuovo sistema 20 minuti di filmato in qualità estrema che pesano 3,1 Gigabyte possono essere contenuti in un vecchio floppy disk da 1,44 megabyte. «Si tratta di una capacità di archiviazione 3-4 volte superiore a quella che si ottiene oggi» con i programmi più avanzati, spiega il presidente dell’azienda, Claudio Cappelli. Tale capacità è data dall’ottimizzazione dell’organizzazione dei dati che si traduce anche in un uso più efficiente delle bande su cui viaggiano i dati per la tv digitale. «Con la possibilità - prosegue Cappelli – di moltiplicare i canali digitali e la tv interattiva». Costato cinque milioni di euro, finanziati per il 60% dal ministero per lo Sviluppo Economico, il programma è stato realizzato in circa un anno e mezzo da 12 programmatori. Ancora non è disponibile in commercio ma tra le prime applicazioni si punta alla Iptv, la televisione via Internet. «Il sistema, garantisce Cappelli, permette la fruizione dei programmi via web senza disturbi e distorsioni causati dall’elevata compressione, che rendono la tv via Internet spesso poco soddisfacente».

«Si tratta - ha osservato il presidente della decima commissione del Senato, Industria commercio e turismo, Cesare Cursi - di un ottimo esempio di collaborazione fra imprese e università e di un esempio del valore della ricerca italiana che merita di essere maggiormente finanziata».

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