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Italia padrona, scorpacciata d’oro agli europei di scherma

Doppio oro, annunciato, quasi non c’è gusto, poiché è soltanto un campionato europeo. Fioretto femminile e sciabola maschile hanno centrato il pronostico, raddoppiando il bottino dei titoli individuali conquistati da Valentina Vezzali e Baldini nel fioretto. Non c’è più Giovanna Trillini, resta il Dream Team, a Lipsia in pedana ha dominato la più medagliata atleta del nostro sport, contornata da Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Ilaria Salvatori. Neanche ci sarebbe stato bisogno di Valentina Vezzali contro la Germania, quasi doppiata, 45-26, come la Gran Bretagna nei quarti (a 24): solo la Polonia in semifinale ha impegnato le nostre, racimolando 33 punti. Successo scontato per il ct Stefano Cerioni, che da atleta era un guascone, e per Fiamme Oro, carabinieri e aeronautica, i gruppi sportivi delle azzurre, reduci dal bronzo mondiale a Pechino. «È cambiata la mentalità - dice Vezzali -, portiamo in pedana la nostra supremazia».
Altrettanto netto il dominio degli sciabolatori Aldo Montano, Gigi Tarantino, Diego Occhiuzzi e Luigi Samele che hanno bissato il primo posto di un anno fa, 45-28 sull’Ucraina. La vera finale è stata nel primo turno contro la Bielorussia, superata di una stoccata con rimonta di Aldo Montano, dal 38-44, dunque un parziale di 7-0. Il campione di Pechino 2004 è stato superbo anche in semifinale, con i padroni di casa, nel sesto assalto ha inflitto un 17-3 ad Hartung, rovesciando il computo da 13-25 a 30-27. A quel punto Tarantino, Occhiuzzi e Samele sono riusciti a mantenere l’inerzia del confronto. Mancava il ct Giovanni Sirovich, rimasto in Italia per un grave infortunio in allenamento: «Hanno avuto fantasia - commenta - e tanta voglia di intraprendere un percorso che magari finirà a Londra 2012.

Sono una squadra compatta e completa».
Sul podio hanno indossato la maglia ufficiale della Nazionale con il numero 46, omaggio a Valentino Rossi che domenica li aveva incontrati prima di rientrare in gara al Sachsering.

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