I salari italiani sono tra i più bassi dellarea Ocse, del 16,5% sotto la media. In particolare, segnala il rapporto «Taxing wages» dellorganizzazione parigina, lo stipendio annuale netto a parità di potere dacquisto del lavoratore medio in Italia nel 2009 è risultato pari a 22.027 dollari, contro i 26.385 dollari della media Ocse e i 28.454 dollari della Ue a 15. Nella classifica generale lItalia si colloca al ventritreesimo posto preceduta non solo da colossi come Stati Uniti (30.977 dollari), Francia (25.977 dollari) e Gran Bretagna (38.054 dollari), ma anche da Paesi come Spagna (25.339 dollari), Grecia (25.583 dollari) e Irlanda (31.897 dollari). Al primo posto brilla la Corea del Sud con 40.190 dollari. LItalia occupa lo stesso gradino della graduatoria anche se si considera il caso di un lavoratore unico percettore di reddito in famiglia con coniuge e due figli a carico. In questo caso però il salario netto sale a 26.470 dollari.
La situazione si inverte se si guarda il cuneo fiscale, vale a dire la differenza tra quanto porta a casa il lavoratore e quanto viene effettivamente sborsato dal datore di lavoro. In Italia si colloca al 46,5%, dieci punti sopra la media dei Paesi più industrializzati, posizionando il nostro Paese al sesto posto della classifica, alle spalle di Belgio (55,2%), Ungheria (53,4%), Germania (50,9%), Francia (49,2%) e Austria (47,9%).
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