Dopo Italia-Serbia Scorta speciale per Mihajlovic che torna a Genova

«Paura dei fischi? No, noi serbi abbiamo paura solo delle bombe», così Sinisa Mihajlovic, tecnico della Fiorentina di nazionalità serba risponde a chi gli chiede se è spaventato dall’idea di essere fischiato a Genova. Perché l’allenatore torna a Marassi appena quattro giorni dopo Italia-Serbia e per lui, come per Ljajic, Avramov e Gulan i tre giocatori serbi dei viola, la Questura ha addirittura predisposto una scorta speciale. «Da martedì sera vivo con due sentimenti: l’amarezza e il dispiacere - racconta -. Quella sera ero a Genova con la speranza di veder vincere la mia Nazionale e ho visto solo violenza. La Serbia non ha fatto una bella figura». Ma non sono certo i fischi che possono alterare lo stato d’animo del tecnico che racconta come nel suo Paese si sia abituati a vedere di peggio: «In Italia sono i nonni a raccontare la guerra, da noi i figli. I fischi non mi fanno né caldo, né freddo. Ma sono contento di tornare a Genova, città dove ho vissuto per 4 anni con la Sampdoria».

Samp che oggi diventa avversario decisivo per il serbo: in caso di sconfitta Mihajlovic potrebbe essere esonerato. Nei Viola anche problemi di formazione per le assenze di Montolivo, Zanetti e Bolatti. La Samp torna al 4-4-2 con Semioli e Guberti sulle fasce.

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