Gli italiani campioni nell’arte di riciclare i regali di Natale

Ogni anno doni sgraditi per un valore di 750 milioni Uno «spreco» che noi sappiamo bene come evitare...

Gli italiani campioni nell’arte di riciclare i regali di Natale

Da esempio supremo di cat­tivo gusto e maleducazione a necessità. Questione di soprav­vivenza, addirittura. Riciclare i regali indesiderati sarà proprio questo per moltissimi italiani. Più di persona su tre, spinta dal­la crisi economica, girerà ad al­tri i doni meno graditi o, in mol­tissimi casi, li metterà in vendi­ta sul web, attraverso siti come per esempio eBay. E non si trat­ta soltanto di capi di abbiglia­mento, libri o cd. Ma anche di generi alimentari, bottiglie di vi­no, piante e cosmetici. Con i profumi a farla da padroni. L'ar­te del riciclo non è certo una no­vità, ma un'indagine condotta da Coldiretti/Swg scatta la foto­grafia di un vero e proprio boom. Subito dopo Natale il 36 per cento degli italiani riciclerà i regali che sono piaciuti meno: si tratta del tre per cento in più rispetto allo scorso anno. E il 18 per cento cercherà di ricavarne un guadagno rivendendoli su internet, soprattutto attraverso i siti specializ­zati. Ma nono­stante le ri­strettezze eco­nomiche, c'è ancora una buona parte del Paese - il 51 per cento delle persone intervistate ­che si dichia­ra assoluta­mente contra­ria a questa pratica, consi­derandola un esempio di cattiva educa­zione. E che, proprio per questa ragio­ne, racconta di non aver mai riciclato un dono e di non avere alcuna intenzione di far­lo in futuro. Saranno soprattut­to parenti e amici i destinatari dei doni meno graditi, mentre l'arte del riciclo si conferma una tendenza giovanile: l'82 per cento dei casi si registrerà proprio fra i ragazzi. Ma non è solo il desiderio di guadagnare a spingere verso questa pratica, lo conferma il 18 per cento degli italiani che ha deciso di dare in beneficienza ciò di cui intende disfarsi. In testa, fra gli oggetti a maggiore rischio di riuso, ci so­no i profumi - che per tradizio­ne rappresentano beni molto personali- seguiti dai capi di ab­bigliamento, dagli oggetti per la casa e dalla tecnologia. Quel­li che più difficilmente finiran­no in casa d'altri saranno inve­ce i prodotti dell'enogastrono­mia locale.Esiste anche una da­ta perfetta per disfarsi di ciò che non piace: è il sette gennaio, il giorno dopo l'Epifania. La mag­gior parte degli italiani riciclerà i suoi regali entro quel termine, e si tratta di un record rispetto agli altri Paesi europei. Secon­do una ricerca condotta da Tns­eBay, gli italiani saranno in as­soluto in più veloci del conti­nente, almeno per quello che ri­guarda il riciclo- o per meglio di­re la vendita - dei doni sgraditi sul web. Fra le categorie con il maggior numero di inserzioni ci saranno abbigliamento - al primo posto - , accessori, com­puter, libri e musica. La speran­za, evidentemente, è di trasfor­mare oggetti poco apprezzati in denaro liquido da utilizzare per le spese urgenti e improro­gabili. Lo scorso anno il riciclo attraverso il web ha fruttato ben 754 milioni di eu­ro. E c'è da scommette­re che quest'anno il primato possa essere facilmente superato.

Così come accadrà in Francia. Secondo un sondaggio condotto dall'istituto Generix/ Ifop, infatti, un quarto della popolazione si di­ce decisa a rivendere i regali ricevuti a Nata­le. E l'81 per cento lo fa­rà proprio attraverso i siti internet: il 32 per cento dei francesi dice di voler rivendere i pro­pri regali in quanto non hanno utilità, mentre il 24 per cento lo farà per motivi eco­nomici.

In base al son­daggio, la rivendita dei doni avverrà, per il 58 per cento degli intervistati, tra il 26 dicembre e il 15 gennaio, men­tre il­sei per cento vuole rimette­re i propri regali sul mercato già dal 25 dicembre. In media, i francesi sperano di guadagna­re 17 euro per ogni dono ricicla­to.

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