Il mondo delleditoria saluta con sollievo un timido segnale di ripresa. Alla Fiera del libro di Francoforte lAie (associazione degli editori italiani) ha presentato lultimo rapporto sulleditoria italiana. Un rapporto che evidenzia soprattutto un dato confortante: il giro daffari nel 2010 è cresciuto dello 0,3% rispetto allanno precedente. Più deciso è poi lincremento dei lettori, arrivati a 26,4 milioni con un segnale positivo dell1,7% rispetto al 2009. Basterebbero questi due dati per dimostrare che il settore è in controtendenza rispetto ad altri comparti in un momento, come quello che ci troviamo a vivere, di forte crisi economica. Dai dati raccolti emerge, insomma, un quadro in via di miglioramento, anche se con qualche novità in negativo. A cominciare dagli e-book: un settore che pur crescendo fortemente in termini di titoli (erano 1.619 quelli in italiano solo dieci mesi fa mentre adesso già si attestano sui 18mila) registra un aumento di fatturato di soli 1,5 milioni di euro a dicembre 2010. Questanno, secondo le previsioni, il fatturato dovrebbe raddoppiare. Il bilancio, però, è di un magro aumento dello 0,4%. Una crescita molto più lenta delle aspettative, quindi, che ora per di più dovrà scontare la maggiorazione dellIva al 21 per cento.
Altro elemento confortante è la tenuta della libreria come canale privilegiato di vendita. Nonostante il boom dellon line (la crescita della distribuzione tramite internet è del 24,5%) il negozio di libri attira ancora. Anzi, il suo volume di affari è cresciuto del 2,6 per cento (più di un libro su due viene acquistato in libreria). Tutti i canali di vendita, per la verità, hanno un segno positivo davanti alla cifra che li riguarda, segno che le-book e le-commerce non penalizzano i diretti concorrenti. Insomma il mercato sembra crescere senza «agnelli sacrificali». Per il terzo anno consecutivo resta, invece, in rosso la produzione: calano i titoli (57mila, -2,2%), le novità (37mila, -2,6%) e le copie stampate (208milioni -2,3% per cento). Ciò vuol dire, soprattutto, che i diversi marchi editoriali cercano di affrontare la crisi puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Senza danneggiare il consumatore visto che, altro dato dellAie, al netto dellinflazione i prezzi di copertina sono diminuiti nel 2010 del 5,2% rispetto al 2005. Ed un risultato confortante viene anche dallindagine sulla lettura.
Adesso bisogna aspettare gli effetti della legge Levi. Solo il prossimo rapporto ci dirà se questa nuova norma ha aiutato o frenato la debole crescita del settore.
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