Meglio soli che male accompagnati. Non dice proprio così Sergio De Gregorio, ma ci va molto vicino. Ieri il presidente della commissione Difesa del Senato, nonché leader nazionale del movimento politico Italiani nel Mondo, ha spiegato la sua scelta di candidarsi a sindaco di Genova «per rompere i giochi di questo scenario politico impantanato e tirarsi fuori dalle vecchie logiche spartitorie». Insomma, né col centro sinistra, né col centro destra. Ma semplicemente al centro. De Gregorio sente puzza di inciucio e lo dice a chiare lettere: «La situazione genovese si è impantanata in un sistema trasversale con un accordo scellerato tra centro sinistra e centro destra, in base al quale al Comune finirà un candidato moderato scelto dalla sinistra e in Provincia uno indicato dalla destra». Trattasi insomma di «inciucio che mortifica le energie della città e la democrazia della partecipazione», affonda il coltello il presidente della commissione Difesa, ex azzurro, ex Dc, ex Italia dei valori. Che aggiunge: «Mi schiererò al centro delle due coalizioni e sarò dalla parte dei cittadini che si aspettano cose concrete e non paroloni. I genovesi vogliono vedere risolte le questioni del quotidiano, i problemi di un'economia mercantile non più florida». Scendendo nel dettaglio: rinascita del porto mercantile, maggiore sicurezza e rilancio dell'occupazione con un particolare occhio di riguardo per la piccola e media impresa. Il coordinamento regionale di «Italiani nel mondo» verrà affidato all'ex assessore alla cultura della Provincia Anna Maria Panarello, mentre quello provinciale a Enrico Sivori. Assicura De Gregorio che «la nostra non è una candidatura civetta, e non mi ritirerò all'ultimo minuto. Siamo orgogliosi di essere soli».
Obiettivi? «Se il 4 per cento dei genovesi vorrà darmi ragione, avrò dimostrato che esiste ancora un piccolo spiraglio per una democrazia centrista». Mentre De Gregorio correrà per Tursi, Anna Panarello scenderà in campo per palazzo Spinola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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