Italiani, un popolo «cliccato» col sesso

Ogni inchiesta che si rispetti si fa sul campo e anche questa volta Carmelo Abbate non si è risparmiato. Il giornalista di Panorama, dopo aver redatto una discussa indagine sul cinema a luci rosse, torna a occuparsi della parola più cliccata su Internet: sesso. Ed è subito Babilonia (Piemme, pagg. 346, euro 17.50). Onore all’editore per la diffusione di un’analisi cruda e che non lascia nulla all’invenzione, ché Abbate, come è suo costume, si è mosso da perfetto camaleonte in quel sottobosco neanche poi tanto nascosto dei club privé, delle vacanze erotiche, delle cam girl che si mercificano online, delle esibizioniste che lo fanno per puro piacere, degli uomini (nome tecnico: cuckold, «cornuti») che godono a vedere la propria moglie a letto con un altro, delle studentesse che guadagnano come escort mille euro al giorno, degli scambisti, dei trans.
Un porno tricolore che, a parte i nomi d’invenzione, non lascia nulla di sottinteso: in oltre trecento pagine si rincorrono lungo la Penisola le storie più svariate, raccolte da Abbate attraverso incontri di persona con donne belle e giovani, coppie mature e annoiate, ragazzine smaliziate, gigolò (sì, ci sono anche loro, ma guadagnano molto meno delle “colleghe” donne). Prosa diretta, dialoghi incalzanti, commenti ridotti all’osso e nessuna morale: non ci sono filtri in questa inchiesta che per la prima volta affronta in modo così diretto il rapporto ambiguo tra gli italiani e il sesso. Dimentichiamoci i latin lover e le bellezze da muretto: web cam, cellulari e siti Internet sono gli strumenti indispensabili di questa Italietta eccitata da mille voglie e mai soddisfatta fino in fondo.
Farebbe male qualche benpensante a bandire il libro: nel Bel Paese che ha eletto il gossip pecoreccio a notizia d’attualità, Babilonia dimostra ciò che siamo. Dei sesso-dipendenti, dunque dei malati. Perché il racconto di coppie che trovano appagamento solo in rapporti di gruppo o in pratiche estreme va a braccetto con il «mal di testa» registrato nelle camere da letto dai sessuologi italiani.

Così come i 7 milioni di utenti di siti porno (in un Paese con 9 milioni di navigatori abituali!) sono l’altra faccia della medaglia della sessualità giovanile, piena di ansie e ignorante delle minime nozioni precauzionali. E anche Abbate, ça va sans dire, ha avuto bisogno di tempo per disintossicarsi da questa Babilonia che è la sessualità made in Italy...

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