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Italiani in salute, ma più grassi e pigri

Gli italiani godono di buona salute, ma l'obesità e la sedentarietà sono caratteristiche sempre più comuni. Ecco il quadro tratteggiato dal quinto rapporto di Osservasalute: lo sport è sempre meno praticato, cresce il consumo di alcol e fumo

Italiani in salute, ma più grassi e pigri

Roma - Gli italiani complessivamente godono di buona salute, anche se chili di troppo, obesità, sedentarietà sono caratteristiche sempre più comuni. La percentuale di popolazione obesa è salita dell’8,5% del 2005 al 9,9% del 2006, con situazioni particolarmente critiche e diffuse nelle regioni del Sud. Non solo. Lo sport è sempre meno praticato, visto che solo il 20% lo fa con una certa regolarità, e aumenta il consumo di alcol. È questo il quadro che emerge dal quinto rapporto di Osservasalute, presentato oggi a all’università Cattolica di Roma.

Cresce la pancia degli italiani Dal confronto dei dati delle precedenti indagini, emerge il trend in crescita dell’obesità, salito dall’8,5% al 9,9%. A pesare più sulla bilancia sono gli abitanti delle regioni meridionali. Sono in sovrappeso oltre il 38% dei residenti in Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, mentre le maggiori quantità di obesi si trovano in Basilicata (12%) e Puglia (12,9%). Al nord e in Sardegna i valori sono più contenuti, con una media circa del 30% di sovrappeso e del 7% di obesi. La tendenza ai chili di troppo aumenta progressivamente con l’età, soprattutto tra i 45 e 74 anni tra gli uomini e dai 55 ai 74 anni per le donne. Ad essere più in sovrappeso sono gli uomini(43,9%) rispetto alle donne (26,2%).

Sport, questo sconosciuto I sedentari rappresentano ben il 39,8% della popolazione. Il rapporto rileva come nel 2005 solo il 20,9% della popolazione abbia detto di praticare in modo continuativo uno o più sport nel tempo libero e il 10,3% in modo saltuario. C’è poi un 28,2% di chi svolge una qualche attività fisica (passeggiate, nuoto, bicicletta). Le regioni più attive sportivamente sono la provincia autonoma di Bolzano (38,5%), Lombardia (25,6%) e Veneto (25,3%), quella più sedentaria la Sicilia (58,6%).

Ritorno della dieta mediterranea Nonostante i problemi coi chili di troppo, il rapporto rileva un miglioramento nelle abitudini alimentari, più in linea con la dieta mediterranea. La proporzione di persone che assume almeno 5 porzioni al giorno di ortaggi, verdura e frutta è stata nel 2005 del 5,3%, contro il 4,5% del 2003.

Fumo in calo, alcol in aumento Se sul fronte fumo si è assistito, tra il 2003 e il 2005, ad una riduzione del 3% dei fumatori, lo stesso non può dirsi per l’alcol. Tra il 2003 e il 2005 infatti, i "non consumatori" di alcol sono scesi dal 29,2% al 27,9%. Tra i 19 e 64 anni il fenomeno appare molto diffuso in tutte le regioni e per entrambi i sessi, ad eccezione di Sicilia e Trentino-Alto Adige.

Liguria, la regione più vecchia La Liguria è la regione più vecchia, con la metà dei suoi abitanti sopra i 47 anni e un altro quarto tra i 30 e i 46 anni. La Campania ha invece la popolazione più giovane, e i livelli di mortalità più alti.

Le Marche presentano invece i tassi di mortalità più bassi del Paese, insieme a Calabria e Puglia per gli uomini, Veneto, Umbria e Trentino-Alto Adige per le donne.

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