Uno italiano, l’altro romeno: i truffatori delle carte clonate

Tototruffa parla italo-romeno per le vie del centro. Un’accoppiata perfetta, dai movimenti insospettabili e tutto sarebbe filato liscio come chissà quante altre volte ancora, se non fosse stato per la scaltrezza e il fiuto degli uomini in borghese del commissariato Trevi. Quando V.D., classe 1983, romeno, un permesso di soggiorno regolare e una dimora ancora da individuare, e il suo «compare» M.P., 27 anni, piemontese «appoggiato» alle Caritas di mezz’Italia, hanno provato a far passare una carta di credito/bancomat al pos di un negozio di telefonia mobile, gli agenti hanno subito «fiutato» l’inghippo. La commessa sbaglia: invece di passare la tesserina come «carta», chiede il codice bancomat. A questo punto interviene l’italiano: «Ehm... Non lo ricordo bene, casomai ripassiamo più tardi». I poliziotti non mollano la «presa». Chiedono aiuto a dei colleghi. con una scusa li fermano nei pressi di via del Corso.

«Controlli», dicono, Nei loro zaini spuntano fuori telefonini e videocamere appena acquistate altrove per circa 2000 euro. Nelle tasche due card: la bancomat/carta di credito e una seconda credit risultate clonate. Le spese «pazze» per i due sono terminate. Le indagini continuano. Si punta ai «fornitori», i duplicatori di card.

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