Iveco Ecodaily sarà anche ibrido

Termini come filtro antiparticolato, Ecopass o zona a traffico limitato sono entrati con prepotenza nel vocabolario degli automobilisti italiani per via delle normative in tema di emissioni nocive che comportano costosi verbali. Molto meno si sa delle leggi sulla circolazione di veicoli commerciali leggeri o pesanti. A esempio, questi mezzi a differenza delle vetture, possono ridurre l’impatto sulla collettività sino al 95% anche se sono in circolazione da anni. Infatti, è possibile installare after market sistemi antipolveri. In questo campo, una delle aziende leader è Pirelli Eco Technology che, da poco, ha ricevuto l’omologazione di questi dispositivi (detti anche retrofit) per i furgoni leggeri e pesanti anche da parte delle autorità cinesi. Un business di svariati milioni di euro se si considera che solo a Pechino il «filtro» potrebbe essere installato su più di 150mila mezzi. L’omologazione è stata ottenuta anche in Lussemburgo, Svizzera, Germania, Belgio, Olanda, Portogallo, Regno Unito e dal nostro ministero dei Trasporti. In Italia, l’installazione dei retrofit costa circa 700 euro, migliora la classe di emissione (consente di accedere nelle «Ztl» delle città) e necessita di manutenzione una volta l’anno o ogni 60mila chilometri. Attualmente i retrofit Pirelli sono progettati e sviluppati ad Arese, alle porte di Milano, dove ha sede un impianto pilota e, poi, vengono realizzati in Romania, a Bumbestjiu, dove la capacità produttiva è di 50mila filtri l’anno. Attualmente, sono stati installati su numerose flotte di società di trasporto merci private, aziende pubbliche e mezzi 4x4.
In particolare, entro fine settembre, saranno 879 gli autobus della Regione Piemonte che li utilizzeranno passando da una classe Euro2 a Euro5. Con un investimento di 7 milioni verranno abbattute del 90%, ogni anno, le polveri sottili, del 50% il biossido di azoto e saranno eliminate 44 tonnellate di micropolveri in tutta l’area. «Abbiamo una capillare rete di distribuzione e anche personale specializzato per montare questi sistemi - spiega Bruno Tronchetti Provera, ad di Pirelli Eco Technology - ma il sistema degli incentivi pubblici per ridurre l’emissione di Pm10 con l’installazione agevolata di filtri antiparticolato rischia di trasformarsi in una furbata da parte di alcuni. Tra alcuni proprietari di questi veicoli commerciali si sta consolidando sempre più un irritante malcostume ovvero la tecnica di prenotare presso l’Aci il contributo e, una volta ottenuta la ricevuta, non procedere con l’installazione del filtro. Speranzosi che, in caso di controlli, sarà sufficiente esibire la prenotazione per sfuggire alla multa». Ipotesi che, secondo Tronchetti Provera, sarebbero riscontrabili con dati incontrovertibili.

«Sui 10 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Lombardia, l’unica al momento ad aver varato un provvedimento del genere per i furgoni - continua il manager - solo 3,5 sono stati opzionati dai proprietari di mezzi, ma solo il 30% realmente installa il dispositivo mentre gli altri, ottenuta la prenotazione, rimandano l’operazione sino a farla scadere per poi rinnovarla. Basterebbe impedire di rinnovare la prenotazione scaduta e limitare la validità del vaucher a tre mesi entro i quali o si è montato il filtro oppure addio incentivo».

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