E questo è quanto, vale a dire - in inglese - this is it. Lo canta (postumo) Michael Jackson, gli fanno i coretti (sovraincisi) i fratelli inconsolabili, ex Jackson 5, nel brano che dà titolo a un imminente doppio album e a un film in arrivo sugli schermi a fine ottobre. Ma nessuno, parlando del Re del pop, sembra disposto a dirlo sul serio. Nel senso che, finché c’è trippa, nessuno metterà il punto alla sua storia. La gallina dalle uova d’oro va fatta covare fino allo stremo e il destino di ogni parola e nota emessa da Jackson sembra essere quello di produrre da qui all’eternità business e poi ancora business. È il destino di molte star passate prematuramente a miglior vita: accadde a John Lennon, ad esempio. Anche se nel caso dell’ex Beatle un mastino come la moglie Yoko Ono è finora stata garanzia di uno sfruttamento postumo non esagerato. Tra il lusco e il brusco, però, anche l’illustre vedova nipponica ha dato il benestare a un paio di incisioni nei quali Lennon tornava a cantare insieme agli Scarafaggi superstiti. Perché, come si fa a deludere i fan?
A ben vedere, però, i fan di Michael Jackson non hanno gradito troppo la pubblicazione di This is it, il brano uscito quasi senza preavviso due giorni fa, nelle radio di tutto il mondo e su You Tube. Qualcuno ha detto: «Lui non l’avrebbe mai permesso». La canzone, infatti, era conservata in una veste alquanto semplice, voce e pianoforte punto e basta: gli ex fratellini Jackson han pensato bene di mettersi a duettare coralmente con il compianto Jacko e intervenire sugli arrangiamenti.
Ma non è finita: da un angolino ecco spuntare Paul Anka, il mitico crooner interprete di brani come Diana e You are my destiny, armato di rivendicazioni economiche. This is it non è un inedito, dice il vecchio Paul: sarebbe il rimaneggiamento di un brano dal titolo I never heard, composto a quattro mani con Jacko nel 1983, offerta poi gratis la cantante hip-hop Safire che la propose nel 1990 con successo, ebbene sì, alquanto scarsino. La Sony ha abbozzato e sembra rassegnata a girare al tignoso mister Anka ciò che gli spetta, e l’imbarazzo generale non è stato poco. Rob Stringer - presidente della Columbia/Epic che è parte del gruppo Sony - ha ammesso di essere del tutto ignaro delle clamorose affinità tra il pezzo di Safire e il brano «inedito» di Jackson. La verità è che in origine, la canzone doveva finire in un album di duetti di Paul Anka, dal titolo Walk a fine line. Ma Jacko un bel giorno se ne andò coi nastri originali e Anka dovette minacciare cause legali per riaverli. Ora Anka agita un altro spettro legale, ma la sensazione è che sarà accontentato. Insomma, una storia da thriller, per restare in tema.
La grande marcia (nel senso che molti ci marciano) nel segno di Michael Jackson non è finita e - è questo il punto - non è detto che produca sempre e comunque effetti positivi. A Londra, ad esempio, da gennaio scorso (dunque ancor prima della morte di Jacko, avvenuta il 25 giugno) il musical teatrale Thriller Live celebra ogni sera il mito e le musiche del leggendario cantante e showman di Los Angeles: lo spettacolo, che ha esordito nel 1996, è tornato nel West End londinese e si godeva un normale successo di botteghino. La morte improvvisa di Jacko ha allungato il cartellone, ovvio, ma chi ha visto lo show (che arriverà in Italia a fine mese: apertura a Bolzano 29 e 30 ottobre, chiusura a Milano, Teatro Smeraldo, 27 novembre-6 dicembre) parla di qualcosa di molto affine ai concerti delle tribute band. Un effetto juke box che nulla ha a che fare con il racconto della storia del Peter Pan del pop americano. Non un musical vero e proprio quindi. Dal mito e dall’arte del cantante recordman delle classifiche, passato alla storia per aver realizzato l’album più venduto di sempre (Thriller, oltre 40 milioni di copie), non è possibile quindi cavare sempre il meglio. Il rischio di partorire progetti anche un po’ kitsch è sempre dietro l’angolo.
Ora si attendono album e film: il primo esce il 27 ottobre e sarà un doppio cd contenente anche una poesia - intitolata Planet Earth (Pianeta Terra) - recitata da Michael stesso; il secondo è il reportage sulle prove del mega show che Jacko avrebbe dovuto portare a luglio all’Arena 02 di Londra. Il film resterà nelle sale solo due settimane, poi correrà a mettersi il vestito del dvd, per offrirsi dagli scaffali dei negozi. I fan sono già pronti col portafoglio aperto (le prevendite per le sale sono da record: con una media di 4.000 biglietti al giorno, in un paio di settimane si sono superate le 50.000 richieste), ma sappiano che non lo chiuderanno per troppo tempo: il già citato Mister Stringer della Columbia/Epic ha ammesso: «Ci sono almeno un centinaio di brani inediti, alcuni nemmeno finiti».
Sottinteso: e verranno pubblicati, prima o poi. Si può scommettere che qualche Jackson, o qualche collega sdoganato dall’illustre famiglia, completerà quei brani magari per duettare con il Compianto. E questo è quanto, per ora.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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