Atterraggio demergenza per la compagnia aerea Jal (Japan Airlines). In un tribunale fallimentare, carica di debiti per 25,6 miliardi di dollari. Così dicono i libri depositati ieri, accompagnati dalla richiesta di «protezione dai creditori», da un impegno a tagliare circa 16mila posti di lavoro (su 49mila) e a cancellare le rotte meno redditizie. Questo in sintesi il piano che, nelle intenzioni del nuovo vertice, dovrebbe «rivitalizzare la società». Un déjà vu, molto simile, fatte le dovute proporzioni, al caso Alitalia.
Ne consegue che gli azionisti del primo vettore dellAsia saranno cancellati e i creditori dovranno rinunciare a 730 miliardi di yen (5,6 miliardi di euro). Già visto anche questo dalle nostre parti. Infatti le azioni Jal, che hanno perso più del 90% da inizio mese, ieri hanno chiuso piatte a 5 yen, mentre il cda prepara il delisting, annunciato per il 20 febbraio. Oggi, quindi, la più grande compagnia asiatica in termini di fatturato, vale sul mercato meno del prezzo di un singolo Boeing 747: circa 150 milioni di dollari.
Japan Airlines, tuttavia, continuerà a volare grazie agli 11 miliardi di dollari di aiuti messi a disposizione da un fondo garantito dallo Stato. Ma a una condizione: via tutto il vecchio management. Infatti, in poco meno di 24 ore, si è dimesso il presidente Haruka Nishimatsu, dopo aver chiesto scusa assumendosi tutte le responsabilità. Alla cloche una figura insolita nel panorama imprenditoriale giapponese: un monaco-manager, Kazuo Inamori, 78 anni il 30 gennaio, buddista convinto. NellArcipelago aveva già fondato due gruppi di elettronica e telefonia cellulare: Kyocera e Kddi. Fedele al suo rigore monacale, non percepirà un solo yen di stipendio.
Intanto il ministro dei trasporti di Tokio ha dichiarato: «Se Jal non fosse stata la prima compagnia aerea del Paese la procedura (di fallimento, ndr) avrebbe portato alla sua scomparsa. Ma si tratta di Jal - ha aggiunto - e quindi beneficia del sostegno del ministero dei Trasporti». Traduzione: la giornata di ieri non ha segnato la fine della compagnia, ma «una nuova partenza». Fondata nel 1951 come compagnia nazionale, Japan Airlines è stata privatizzata nel 1987 e nel 2005 ha aderito allalleanza Oneworld (British Airways e American Airlines). Nellesercizio 2008-2009 ha registrato un fatturato di oltre 1.951 miliardi di yen (14,3 miliardi di euro), chiudendo, però, con perdite nette a 63,19 miliardi di yen.
La richiesta di avvio della procedura legale di bancarotta protetta, infine, «non modifica la posizione del vettore nellalleanza Oneworld».
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