JET SHARING Una poltrona per due

JET SHARING Una poltrona per due

da Milano

È un pezzettino di aereo, per volare in qualunque momento. Una «frazione» di un Falcon, o di un Gulfstream, per risparmiare il tempo della prenotazione, dell’imbarco, dei bagagli da aspettare pregando che arrivino davvero, e intatti. E, anche, per godersi un viaggio in esclusiva: da soli o con la famiglia o gli amici, e nessun altro.
Il jet sharing garantisce un numero di ore di volo (venticinque, cinquanta o più l’anno), un po’ come la comproprietà assicura la settimana al mare o in montagna. A volte chi ricorre al jet sharing potrebbe anche permettersi un aereo privato: aziende che fanno volare amministratori e dirigenti, avvocati, stilisti, calciatori, rockstar. C’è chi lo sceglie come regalo, come Claudia Schiffer che fece trovare un «pacchetto di volo» alla famiglia sotto l’albero di Natale, e chi lo usa per festeggiare con gli amici in un’isola sperduta. Anzi, quella di imbarcare gli amici su un jet per un compleanno alternativo o un matrimonio esclusivo è una delle ultime tendenze fra i clienti, perlomeno quelli più danarosi. Perché l’aereo privato non è soltanto un mezzo di lavoro, è anche una garanzia di relax. «Ci sono molti trentenni e quarantenni che lavorano dodici o quattordici ore sette giorni su sette e che, quando si godono il weekend con la famiglia, non vogliono pensare a nulla - racconta Monica Agusta, vicepresidente di NetJets Europa -. Per questo, oltre ai classici sandwich e champagne, pensiamo anche ai menu per i bambini e alle coppie, che magari desiderano qualche extra un po’ speciale».
DUE ALI PER QUASI TUTTI
Monica Agusta si occupa in particolare dei clienti fra Italia, Ticino e Costa Azzurra: «C’è una signora che ha casa a Cannes e Ibiza che prende l’aereo soprattutto per far viaggiare comodo il suo labrador. E c’è una a Montecarlo che, per i 25 anni di nozze, ha regalato al marito altrettante ore di volo». Poi c’è il pittore di Nizza che «mangia sempre insalata di pollo e beve vino bordeaux».
I gusti non si discutono: alla NetJets hanno un database apposta per ricordare preferenze e abitudini dei clienti. Chi desidera la bresaola di Peck tagliata fine e chi ama Krug e caviale, chi viaggia solo e chi con l’amica, l’amico o i fucili. Fra gli habitué ci sono proprio i cacciatori: «Li portiamo in Scozia o in Francia, spesso le località sono scomode da raggiungere con aerei di linea. E possono portare i loro fucili». Così come fra i clienti ci sono molti appassionati di golf: «Se scelgono un campo negli Stati Uniti, basta che arrivino a New York e poi li trasferiamo il più vicino possibile». D’altronde NetJets è nata in America vent’anni fa e lì ha la sua flotta più ampia. Quella che trasportava anche Warren Buffett, il miliardario che, da cliente, è diventato poi il padrone di tutta la compagnia. L’anno scorso, a Las Vegas, si è impegnato di persona in un torneo di poker con i jet sharer più fedeli: ai vincitori premi come dieci ore di volo sul Boeing, macchine sportive, coperte in cincillà e perle da migliaia di dollari.
Sul jet il bagaglio è libero: mazze da golf, piante, animali, il cesto con la frutta del proprio giardino, quadri preziosi. Segno, quest’ultimo, del passaggio in una mostra o una fiera: Basilea per l’arte contemporanea e Maastricht per l’antiquariato sono ormai fra le mete predilette. Ma c’è anche chi prende l’aereo per sé e gli amici per un «weekend culturale» fra Cracovia, Dresda e Budapest o per un concerto a Salisburgo. Basta avere la card, la carta prepagata annuale (nel caso di NetJets, si parte da 129mila euro) e poi l’aereo è sempre a disposizione, con un preavviso dieci ore prima della partenza, in qualunque scalo europeo.
TRA ROCKSTAR E CALCIATORI
I più gettonati sono Parigi, Londra, Ginevra e Milano, seguita da Nizza, Roma, Venezia, Olbia, Firenze e Napoli, utilizzato soprattutto dagli amanti di Capri. Fra i clienti, un divo come Bono degli U2, calciatori come Shevchenko e Rui Costa e anche l’armatore di Mascalzone latino, Vincenzo Onorato. I velisti amano farsi portare in aereo al porto dove è ormeggiata la loro barca, viaggiare nel Mediterraneo o in mari esotici e, poi, tornare a casa con un volo privato.

C’è chi non si fa mancare nulla: come una giovane principessa africana che, per il suo compleanno, si è regalata 25 ore di volo sul Gulfstream V. Trecentomila euro per avere a disposizione l’aereo più grande della flotta.

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