José, la superpoliziotta arriva in Figc

Non è un grande onore solo per la questura di Milano, ma per tutta la polizia di Stato. La nomina del vice questore aggiunto, attuale capo della sezione Criminalità organizzata della squadra mobile meneghina Maria José Falcicchia tra i due vice di Francesco Saverio Borrelli nel rinnovato ufficio indagini della Federcalcio, è qualcosa che va al di là del concetto della «prima donna» in un mondo da sempre declinato al maschile: tutti conoscono le abilità investigative di questa 39enne dal sorriso bello ma indurito da un lavoro non facile, dal cosiddetto «ambientino». Tuttavia, ad esultare, saranno soprattutto quelle come lei: una vita dedicata al lavoro, una carriera costruita sulla fatica di ore e ore d’indagini che fanno dimenticare il significato di weekend lasciando spazio, al massimo, a qualche ristorante la sera. In altre parole una superpoliziotta.


«Sono felice ma ancora un po’ frastornata», dice, parca di parole come tutte quelle che il ruolo da dura se lo ritagliano su misura giorno per giorno per sopravvivere tra i «maschi», risolvendo casi memorabili come l’arresto dell’intera banda che assalì il furgone portavalori in via Imbonati (nel maggio del 1998), dove perse la vita l’agente Vincenzo Raiola. «Il calcio? Io amo correre...» conclude. In sottofondo un rumore di piatti e gente: anche ieri sera l’è andata bene, il ristorante era aperto.

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