Ci sono due emittenti radiofoniche che, in questo momento, offrono alcuni dei migliori programmi del panorama dell’etere. Il problema è che, se si accende la radio, è impossibile trovarle.
Perchè sia Ligachannel che Radio SoleLuna non viaggiano in modulazione di frequenza, nè in onde medie. Non è un problema di sintonia, di copertura del segnale, di sovrapposizione delle frequenze o di Radio Maria che - con la sua ascoltabilità che ha del miracoloso e del divino - si prende meglio. Ligachannel e Radio SoleLuna non si sentono accendendo il transistor o lo stereo, proprio per scelta. Perchè i loro padri padroni e inventori, Ligabue e Jovanotti, hanno scelto di mandarle solo su internet. Per la precisione, ai siti www.ligachannel.com e www.soleluna.com.
Due scelte parallele e indipendenti, quelle di Lorenzo e Luciano. Ma, probabilmente, spia di una sensibilità comune. Del resto, Liga e Jova erano già i due terzi del progetto Il mio nome è mai più, urlo della (minima) parte del mondo arcobaleno che decise di non fare sconti nemmeno al governo D’Alema. Onore alla coerenza dell’epoca.
Il gran merito di Ligabue e della sua radio è quello di aver strutturato un vero e proprio palinsesto anche in Internet. Certo, un palinsesto per forza di cose ridotto e costantemente replicato. Ma pur sempre l’ossatura di una vera e propria radio, in onda tutti i giorni per 45 minuti, a partire dalle 9 del mattino. C’è la rubrica di critica cinematografica; ci sono le notizie di giornata; c’è il botta e risposta con i musicisti e c’è anche il vintage con il viaggio musicale attraverso gli anni. Segnatamente, gli anni di Radiofreccia, l’anima che ha dato vita all’esperienza in rete di Ligabue.
Di Jovanotti, invece, anche al di là di Radio SoleLuna, ci piace sottolineare di come la radio sia proprio il suo habitat. Scorrendo le pagine del bellissimo Quarantology (il libro fotografico sui quarant’anni di Lorenzo, Rizzoli, 35 euro), a colpire sono proprio gli anni del Jovanotti radiofonico, quello del periodo di Deejay, del servizio militare, dell’È qui la festa? come manifesto programmatico e del Gimme five come gesto di riconoscimento di un popolo. Di quella radio, compatibilmente con la crescita umana e artistica di Lorenzo, si sente moltissimo la mancanza.
Ma in quella radio c’è proprio il segreto dell’evoluzione - che può piacere oppure no - di Lorenzo. E che emerge chiarissima, come il ritratto di una generazione, dalle pagine di Quarantology.
Insomma, riassumendo all’osso la loro predisposizione radiofonica e le loro emittenti via Internet, Liga e Jova vanno in rete. In ogni senso.
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