
È previsto per oggi alle 11 il voto della commissione Affari giuridici dell'Eurocamera sulla revoca dell'immunità all'europarlamentare di Avs Ilaria Salis. L'esito della votazione è ancora incerto e, in caso i membri della commissione decidessero la revoca dell'immunità, dovrà poi essere confermata da un voto dell'Aula. Se la Salis dovesse perdere l'immunità parlamentare, verrà processata in Ungheria rispondendo ad accuse molto gravi.
Sul voto si è espresso il relatore del rapporto sulla richiesta di revoca dell'immunità, il popolare Adrian Vazquez Lazara, affermando: "Di fronte a una richiesta di un organo giudiziario, noi raccomandiamo di non revocare l'immunità solo in due casi. Il primo, se c'è un fumus persecutionis, ovvero l'intento da parte degli organi inquirenti di perseguitare la persona per le sue opinioni politiche, espresse da eurodeputato, ma anche come candidato, in un'interpretazione estensiva della norma. Il secondo è quando il reato di cui si viene accusati è di lieve entità. In ogni caso, il voto sarà solo indicativo, perché la vera decisione sarà presa col voto in plenaria", a maggioranza semplice dei presenti, previsto per il 7 ottobre, ha aggiunto Adrian Vazquez Lazara.
Alla luce delle parole della Salis - "Sono pronta a farmi processare, ma in Italia; in Ungheria sarebbe solo un processo politico dall'esito già scritto" -, vale la pena ricordare quali sono le accuse di cui deve rispondere citando le parole del procuratore di Budapest: "È incriminata per il reato di tentate lesioni personali con pericolo di vita". Secondo l'accusa la Salis era una dei "tre cittadini stranieri che hanno partecipato come membri di un'organizzazione criminale agli attacchi di Budapest del febbraio 2023, che hanno avuto un totale di 9 vittime" i cui membri "concordavano che la lotta ideologica contro i simpatizzanti dell'estrema destra dovesse essere combattuta con la violenza".
Intanto lo scorso venerdì il primo ministro ungherese Viktor Orbàn ha dichiarato di apprezzare la decisione di Donald Trump di mettere al bando l'organizzazione antifa e di volerlo imitare: "Cercherò di fare lo stesso in Ungheria".
Il quotidiano Magyar Nemzet ha dedicato un'inchiesta alle azioni degli antifa in Ungheria spiegando come operano e la rete di cui, per il procuratore di Budapest, farebbe parte Ilaria Salis. "Organizzano contro-manifestazioni, si dedicano a molestie online, creano liste di persone da uccidere, pubblicano istruzioni per costruire bombe, lanciano minacce e compiono attacchi sanguinosi e brutali contro i loro oppositori politici" spiega il quotidiano magiaro.
Nello specifico "gli Antifa hanno coordinato i loro attacchi tramite un'applicazione darknet o incontri di persona. Gli autori hanno condiviso i preparativi, in particolare le mansioni relative al viaggio, alla ricerca di alloggi, all'approvvigionamento dell'equipaggiamento d'attacco e alla mappatura della posizione e delle vie di fuga. L'operazione è stata pianificata con cura, precisione e ha seguito un copione ben studiato".
Un modus
operandi che è stato riscontrato anche nelle azioni del commando di cui faceva parte, secondo la procura, Ilaria Salis nel febbraio 2023. Non proprio azioni degne di un'europarlamentare se le accuse venissero confermate.